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Vertigine Parossistica Posizionale

spegnere sveglia
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Quando si parla di vertigine parossistica posizionale si intende una condizione di crisi di vertigine con la sensazione di completa rotazione del mondo circostante.

Questa sensazione avviene quando il paziente assume certe posizioni (vertigini a letto, rotazioni, guardare in alto ecc.). Infatti il paziente riconosce quale è l’evento che gli genera il disturba e fa di tutto per evitarlo.

Girarsi per spegnere la sveglia dal letto a volte è traumatico, infatti si presenta principalmente la mattina appena svegli o durante la fine del sonno.

Cause

Non è ancora ben chiaro cosa possa generare questo tipo di vertigine. La teoria più accreditata è stata descritta da Schucknecht nel 1974 secondo la quale all’interno dei canali interni dell’orecchio si formerebbero dei frammenti di otoliti più pesanti dell’endolinfa. Ecco il motivo per cui durante un movimento del capo, questi inviano un segnale alterato al cervello.

Questi frammenti si attaccano alla “cupola endolinfatica” modificandola, rendendo quindi la superficie più sensibile alle accelerazioni che il paziente esegue durante qualsiasi movimento posturale.

Un’altra teoria è quella della canalolitiasi: condizione per la quale i frammenti di otoliti più pesanti, essendo liberi di muoversi all’interno dell’endolinfa, rendono quest’ultima più densa fino a determinare uno stimolo alterato e abnorme delle cupole durante i vari cambiamenti posturali.

Sintomi

Come già parzialmente descritto, questo tipo di disturbo si manifesta con delle vertigini a letto molto forti. I pazienti stessi si stupiscono della grande intensità con cui queste si manifestano.
La sensazione che si avverte è come di sprofondare accompagnando il tutto con l’impressione di brusca e intensa rotazione di tutto ciò che li circonda.

La nausea, a causa di queste vertigini, è presente ed è accompagnata spesso da vomito, con una sensazione di grande malessere sia a livello gastrico sia a livello visivo, proprio per la sensazione di grandissima instabilità e rotazione che il paziente avverte.

Il senso di disorientamento e di instabilità invece è abbastanza vago, ma presente comunque tutto il giorno, lasciando quindi un sentore di malessere al paziente.

Diagnosi e trattamento

Non è possibile eseguire delle analisi sanguigne per determinare un problema all’orecchio interno con delle vertigini a letto, ma è possibile con l’anamnesi e con la descrizione dei sintomi da parte del paziente di inquadrare il problema.

É essenziale però eseguire alcuni test che, se positivi, mostrano che è presente una vertigine parossistica posizionale.

Attraverso il test chiamato Test Dix-Hallpike è possibile monitorare la presenza di questa condizione. Come mostrato nel video, bisogna innanzitutto posizionare il paziente su un lettino e un cuscino sotto la zona cervicotoracica, in modo tale da lasciare la testa con un’estensione di almeno 30°.

Se durante questa manovra compare il Nistagmo (movimento involontario oculare ripetuto) si può parlare quindi di positività al test e quindi una maggior certezza nella diagnosi. Questo nistagmo è esauribile, cioè diminuisce progressivamente ripetendo più volte la manovra.
Alcuni pazienti però non mostrano vertigine e nistagmo con questa manovra, ma questi sintomi vengono elicitati con la manovra di Mac Clure.

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Il trattamento invece si basa sia attraverso delle manovre eseguite dall’otorino sia attraverso un lavoro muscoloscheletrico a livello del rachide.

Le manovre liberatorie dell’otorino sono per esempio quella di Semont, caratterizzata da un rapido movimento partendo da una posizione seduta verso un fianco. Quando compare il nistagmo e le vertigini, si aspetta che questi sintomi scompaiano per poi posizionare sempre molto rapidamente il paziente sull’altro fianco.

Questa manovra permette quindi la liberazione nei canali degli otoliti di differente peso specifico. Nel video quì sotto viene mostrato come la manovra è eseguita.

Un’altra manovra descritta è detto Manovra di Epley che però necessita di un pre-trattamento la sera prima della manovra stessa con scopolamina transdermica o con Diazepam 5mg.

Il trattamento muscoloscheletrico e fisioterapico consiste invece con dei trattamenti manuali che trattano in maniera profonda i muscoli scaleni posteriori controlaterali a dove c’è la vertigine.
Sono inoltre molto utili mobilizzazioni e manipolazioni vertebrali della cerniera cervico-toracica.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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