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Articolazione sacro-iliaca

Articolazione sacroiliaca copertina
Indice dei contenuti

In questo articolo cercherò di parlarti di un’articolazione un po’ mistificata e abbandonata ma che svolge un ruolo importante durante la camminata ed è quella dell’articolazione sacro-iliaca.

Vediamo quindi alcuni aspetti importanti da capire, quali sono le patologie che capitano più spesso, i trattamenti da eseguire e come fare per stare bene con la schiena.

Cos’è l’articolazione sacro-iliaca?

Prima di tutto eseguiamo una definizione corretta di quest’articolazione e capiamo per quale motivo è così importante tenerla in salute.

articolazione sacroiliaca con legamenti

L’articolazione sacroiliaca o ileo sacrale è un’articolazione a sella posizionata nella parte bassa della schiena ed è formata dall’osso sacro e dall’osso iliaco (sia destro che sinistro). É una struttura composta da una capsula sinoviale (quindi facilmente può andare incontro ad una infiammazione chiamata sacroileite) e svolge un ruolo fondamentale di sostegno durante la deambulazione perchè compone con le altre ossa saldate (ileo, pube e ischio) il bacino o pelvi. Risulta quindi essere una sorta di articolazione deputata principalmente al sostegno e alla trasmissione del peso proveniente dall’alto (dalla schiena) e dal basso affinchè venga dissipata e distribuita verso l’arto opposto.

Essendo un’articolazione deputata al sostegno del carico, non è dotata di un grande movimento ed è contornata di forti legamenti che la legano alla zona sacrale, alle vertebre lombari proprio per dare forza ai muscoli del pavimento pelvico, glutei, anca e lombari.

Movimenti dell’articolazione sacro iliaca

Vediamo quindi quali movimenti quest’articolazione sacroiliaca può effettuare. Dobbiamo fare una premessa importante: quando nel mio settore riabilitativo/osteopatico viene insegnato che è possibile percepire effettivamente quanto il sacro è ruotato oppure l’ileo è bloccato, sono indicazioni di massima che però non è possibile quantizzare effettivamente quanto e come è bloccata dalla palpazione manuale, quindi occhio a chi vende Fuffa.

I movimenti che compie l’osso iliaco e l’osso sacro sono:

  • Scivolamento anteriore/posteriore: Questo movimento coinvolge lo scivolamento dell’osso sacro in avanti (scivolamento anteriore) o all’indietro (scivolamento posteriore) rispetto all’ileo. Questi movimenti possono essere limitati dalla tensione dei legamenti che stabilizzano l’articolazione.
  • Scivolamento superiore/inferiore: L’osso sacro può anche scivolare in direzione superiore (scivolamento craniale) o inferiore (scivolamento caudale) rispetto all’ileo. Questi movimenti consentono una leggera compressione o decompressione dell’articolazione durante l’attività fisica.
  • Rotazione: L’articolazione sacroiliaca può ruotare leggermente attorno al suo asse longitudinale. Questo movimento di rotazione può contribuire alla flessibilità della regione pelvica e può essere coinvolto nei movimenti del bacino, come camminare, correre o piegarsi lateralmente.

Questi sono movimenti minimi ma che vengono ripetuti migliaia di volte durante il giorno; capite come quindi un problema ad una struttura come l’anca oppure la zona lombare può riverberarsi facilmente sulla sacroiliaca e generare dolore o sclerosi.

Cause per un dolore all’articolazione sacro-iliaca

Prima di impostare un’eventuale terapia per un problema alla ileosacrale, è bene prima andare a determinare quali sono le cause più comuni e le patologie che possono creare problemi alle superfici articolari sacrali e iliache.

  • Squilibrio muscolare: che possa provenire da un difetto di postura oppure una catena muscolare iperprogrammata, uno squilibrio muscolare può andare a creare un eccessivo tensionamento del legamento sacrospinoso e del legamento sacrotuberoso con conseguente dolore alla sacroiliaca. Se viene a mancare un equilibrio tra le forze anteriori e posteriori, ecco che si vengono a creare dei disordini alle articolazioni sacroiliache con posture scorrette.
  • Trigger point: esistono numerosi trigger point che possono determinare un dolore all’articolazione sacroiliaca. Sì perchè queste fibre muscolari possono evocare un dolore nell’articolazione interessata nonostante sia a distanza. Un esempio sono i trigger point del grande gluteo, medio gluteo e quadrato dei lombi.

    Trigger point medio gluteo
    Un esempio di un trigger point del medio gluteo che può irradiare in zona sacroliaca
  • Tensioni e problematiche viscerali: in ambito osteopatico e la stessa cosa nel mio studio a Roma, è importante valutare anche la componente viscerale per capire se c’è una tensione dei legamenti e delle strutture organiche e che stanno creando problemi. Per quanto riguarda le articolazioni sacro è importante valutare la componente legata al colon ascendente e discendente, utero e vescica.
  • Problemi agli arti inferiori: Non è raro riscontrare un carico anomalo con dolore alla’articolazione sacro-iliaca a causa di un danno o di un incidente che è originato a livello degli arti inferiori, soprattutto caviglia e ginocchio. A livello osteopatico infatti la caviglia con l’astragalo è collegata proprio al movimento iliaco.
  • Lassità legamentosa: se una persona è a livello di connettivo molto lassa, avrà sicuramente un disturbo legato anche ai relativi legamenti nell’area con conseguente ipermobilità. Abbiamo spiegato come questa zona sia molto importante affinchè dia stabilità e sorregga il carico, se è presente questa mobilità anomala è facile che possa esserci una infiammazione.
  • Traumi: ovviamente anche dei traumi diretti sulla zona possono creare danni o alterazioni. Questi sono più evidenti con traumi diretti sull’osso sacro ma che inevitabilmente si ripercuotono su quest’altra articolazione.
  • Malattie reumatiche: alcune malattie reumatiche come la spondilite anchilosante si manifestano proprio con un forte dolore in zona sacroiliaca e che necessitano di una valutazione e di un quadro diagnostico ben preciso.

Com’è il dolore sacroiliaco

La sensazione dolorosa di un problema in questa zona è molto strano e possiamo riassumerlo in queste caratteristiche:

  1. Dolore pungente come qualcosa di incastrato nella zona
  2. Può irradiarsi fino al ginocchio (in quel caso viene chiamata Sciatica mozza)
  3. Sensazione di tiraggio e di tensione su tutto il gluteo
  4. Difficoltà a salire le scale
  5. Difficoltà al carico durante la deambulazione e nella posizione eretta
  6. Movimenti impacciati
  7. Difficoltà a trovare una corretta posizione a letto durante il riposo notturno
  8. Se c’è un blocco sacrale possono esserci problemi anche legati ai nervi pudendi e disfunzioni di carattere sessuale
  9. Sensazione di tiraggio e tensione a livello del pavimento pelvico
  10. Bruciore relativo al legamento sacroischiatico e al legamento sacro iliaco

Trattamenti per la sacro iliaca

Quì si apre un grande panorama di possibili trattamenti per una sintomatologia dolorosa nell’articolazione sacropelvica. Sì perchè anche io stesso, nonostante sia specializzato in questi disturbi, ne ho sofferto anni fa e vi assicuro che c’è una grande confusione nel trattare questa zona.

Partiamo da un chiarimento importante che va fatto: il mondo riabilitativo/osteopatico è una cosa e il mondo medico-chirurgico è un’altra. Le linee guida internazionali dicono che è innanzitutto di competenza fisioterapica questa situazione, e poi, nel caso, utilizzare farmaci antinfiammatori o anestetici locali.

Bisogna, come dico sempre, andare a trattare la causa del problema, non nasconderlo dietro cocktail di farmaci che fanno male all’organismo e che non vanno a sistemare la disfunzione meccanica che c’è dietro.

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Ma veniamo quindi ai trattamenti che possono essere fatti.

Trattamento fisioterapico e osteopatico

Amo parlare di questa tipologia di trattamenti perchè a volte rimango veramente sconvolto di quanto in ambito medico non vengano valutate alcune cose e di come il paziente sia imbottito di farmaci inutili.

In prima istanza è importantissimo fare una valutazione e capire l’intensità del dolore, quando viene esacerbato e capire anche lo stato di salute della cartilagine ialina dell’articolazione. Spesso infatti è bene riarmonizzare il tutto, perchè si è visto che dai 50 anni in su avviene una sclerosi delle superfici articolari della sacro-iliaca e quindi è bene lavorare in un’ottica diversa.

Di base nel mio studio vado a capire innanzitutto quali sono i movimenti che aumentano e quelli che mi danno una riduzione della sintomatologia, faccio quella che si chiama “batteria di Laslett” che è una batteria di test che possono determinare effettivamente un problema sacro iliaco e che merita un approfondimento diagnostico con una risonanza magnetica.
Vi mostro quà sotto quali sono questi test che vanno eseguiti.

Una volta capito questo, bisogna capire se sono presenti dei trigger point che stanno creando problemi e che stanno dando una sindrome sacroiliaca oppure no, capire invece se c’è un discorso di carattere infiammatorio. Mi pongo sempre queste domande:

  1. Quali muscoli stanno lavorando troppo?
  2. Quali sono estremamente deboli?
  3. Quali esercizi vanno dati al paziente per recuperare?
  4. Come stabilizzare i risultati ottenuti?

Se non ci si pone questi quesiti si rischia di perdere la bussola sul trattamento.

Esercizi muscoli pelvici
Il dr. Daniel Di Segni mentre consegna esercizi mirati per la muscolatura pelvica

Personalmente inizio i trattamenti attraverso un lavoro di riequilibrio delle forze muscolari che agiscono dalla zona toraco-lombare fino al coccige, per poi valutare se invece ci sono degli squilibri a carico degli arti inferiori.

Già facendo questo con la terapia manuale si dà un bel riassetto del sistema che tende a sistemarsi; può essere utile, nelle fasi acute, anche magari sfiammare la parte con del CMF per ridurre l’edema e l’infiammazione che si è creata nelle cartilagini articolari.

Una volta terminata questa parte, può essere utile, se sono presenti grossi accorciamenti, anche eseguire una rieducazione posturale mezieres che, in un’articolazione iliaco sacrale è estremamente indicata.

Trattamento chirurgico o medico

Questa parte è quella che bisogna cercare di evitare, almeno all’inizio, perchè prima di ricorrere ad interventi invasivi come infiltrazioni sulle faccette articolari lombari o sulla sacroiliaca, è bene provare trattamenti conservativi.

In questa condizioni possono essere fatti:

  • assunzione di farmaci antinfiammatori per bocca
  • assunzione di cortisone
  • Miorilassanti
  • Infiltrazioni di anestetico sui margini delle cartilagini iliache
  • Ozonoterapia
  • Stabilizzazione chirurgica della sacro-iliaca

Il tutto rischia, in questi casi, o di non trattare l’origine del problema o di cristalizzarlo per sempre, creando un danno duraturo. Non sono contro le pratiche mediche o le operazioni, ma credo che prima di arrivare ad una situazione del genere sia bene fare tutto il possibile sul cingolo pelvico in modo da sistemare.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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