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Frattura coccige

Indice dei contenuti

Hai avuto un trauma e hai battuto il sedere, osso sacro o il coccige e te lo sei rotto? Ho scritto questo articolo per te!

Ti lascio prima un video che ti spiega velocemente di cosa parleremo e poi potrai approfondire i vari aspetti che ti porteranno poi alla guarigione.

Cos’è il coccige e perchè può fratturarsi

Prima di parlare di tutti i disturbi che possono provenire da un coccige rotto è bene definire prima cosa sia il coccige.

Il coccige è l’ultima parte della colonna vertebrale, formato da 3-5 piccole vertebre fuse tra loro. È situato appena sotto l’osso sacro e, pur essendo piccolo, svolge un ruolo importante come punto di ancoraggio per muscoli e legamenti del pavimento pelvico. É anche la parte ossea dove termina quello che si chiama “filum Terminale” cioè la parte finale dei nervi che partono dalla fine del midollo spinale e quindi acquisisce un’importanza strategica nel nostro corpo.

Quando ci si siede, una parte del peso del corpo si scarica proprio sul coccige. Questo spiega perché una sua frattura può causare dolore acuto e persistente, soprattutto da seduti. Ma questo tipo di dolore può essere evocato da tanti distretti e strutture, ma nel caso di una vera e propria frattura del coccige è conseguente ad un trauma diretto sulla struttura ossea.

Cause frequenti

rattando coccigi ogni giorno da anni, posso dire che nessun paziente è uguale all’altro. Tuttavia, c’è un denominatore comune in molti casi di coccige fratturato: la caduta diretta. La classica “sederata” — ovvero l’impatto diretto sul sedere — è una delle principali cause. Il peso del corpo si scarica su una struttura, quella coccigea, che non è progettata per assorbire un trauma così intenso.

Altre situazioni frequenti includono incidenti stradali o sportivi, in cui il paziente può riportare fratture multiple, tra cui anche quella del coccige. In questi casi, la frattura viene trattata all’interno di un percorso riabilitativo globale.

Un’altra causa meno comune, ma non rara, è la frattura del coccige durante il parto. Durante la spinta, o a seguito di manovre ostetriche, il coccige può lesionarsi a causa della maggiore elasticità dei legamenti indotta dagli ormoni gravidici. In questo caso, il dolore può emergere anche a distanza di giorni o settimane.

Sintomi del coccige fratturato

Sì lo so, la prima cosa che pensi quando hai fatto quella caduta è che il dolore al coccige è stato molto intenso e ancora non si è tolto. Ci ho preso? Immagino infatti che se stai leggendo questo articolo è perchè uno dei sintomi del coccige fratturato è proprio il forte dolore; ma vediamoli insieme:

  • Forte dolenzia nella zona del basso sacro accompagnata da difficoltà nel girarsi nel letto per esempio
  • Difficoltà a stare seduti e a poggiare la zona sulla sedia, con conseguente atteggiamento antalgico
  • Gonfiore o lividi nella zona dove si è avuto il trauma
  • Dolore durante l’evacuazione e durante rapporti sessuali
  • Sensazione di fastidio costante e di “qualcosa che si è storto”
  • Ovviamente dolore con la palpazione della zona

In alcuni casi, il dolore può comparire oltre che sul coccige fratturato anche nella zona dei glutei o, se c’è coinvolgimento nervoso, anche in zona vaginale/peniena.

Diagnosi

Sicuramente la diagnosi coccige rotto è essenzialmente medica e si fa eseguendo innanzitutto una semplice rx della zona. Infatti nel caso si potrà vedere l’eventuale linea di frattura ma, generalmente, la cosa che salta più all’occhio è la presenza di un coccige lussato anteriormente.

Il medico ortopedico anche attraverso una palpazione della zona potrà indicare il dubbio clinico di una frattura, che ricordiamo, in tempi antichi, veniva fatto anche con un diapason (attraverso la vibrazione veniva stimolato il periostio dell’osso il quale determinava un fortissimo dolore).

Il mio consiglio

Come vi ho detto, forse in italia sono il fisioterapista che tratta più coccigi e vi assicuro che ne ho visti di ogni genere. Il mio consiglio però, nel momento in cui si ha un sospetto clinico di frattura, è quella sì di eseguire una rx per valutare la componente ossea e mineraria della struttura coccigea, ma anche di eseguire una Risonanza magnetica. Sì, perchè è solamente la risonanza magnetica che abbiamo la possibilità di individuare eventuali anche infiammazioni, edemi ossei presenti nel luogo del trauma ma anche indagare, con un bravo radiologo, eventuali segni di intrappolamenti nervosi nelle zone limitrofe al coccige.

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Cosa fare con un coccige rotto?

Innanzitutto, come ho appena detto, la prima cosa da fare è fare una diagnosi che spetta al medico. Il problema però è che, come spesso mi capita, la zona del coccige è come se fosse un cono d’ombra nella medicina, infatti molti specialisti quando si parla di coccige non sanno che rispondere. In realtà però solamente attraverso un esperienza clinica da più di 10 anni che posso gestire con sicurezza questi casi.

Cominciamo con il dire che sicuramente dopo una frattura (nel caso in cui la frattura sia composta) la prima cosa da fare è cercare di evitare, il più possibile, di sedersi.

Alcuni mi diranno:

“ma io come faccio a lavorare, magari davanti ad un pc, senza sedermi?”

Me ne rendo conto, ma la guarigione passa anche attraverso delle norme comportamentali che vanno adottate.

Certo, è possibile anche subito di iniziare alcuni trattamenti specifici che vedremo dopo nel mio studio a Roma, ma cercare di ridurre quindi i carichi su quel coccige è importante.

Nelle prime fasi e nei primi giorni dopo il trauma, applicare del ghiaccio sul coccige fratturato è una cosa importante, però aiuterà a ridurre l’edema conseguente la frattura e con la sua azione analgesica aiuterà ad avere meno fastidi.

Se il medico acconsente, può essere utile anche usare dei farmaci antinfiammatori o analgesici per bocca per gestire meglio il dolore. Per la mia esperienza molto utile è anche applicare creme o schiume con principio attivo antinfiammatorio in maniera locale per dare una stimolazione proprio sulla zona del coccige rotto.

⚠️ Molti pazienti mi chiedono anche come dormire con un coccige fratturato. In generale, è utile evitare di dormire in posizione supina (a pancia in su) e preferire il fianco o l’uso di un cuscino tra le gambe, per ridurre la pressione sulla zona lesionata.

Tempi di guarigione dopo frattura al coccige

Partendo dal presupposto che ogni paziente ha il suo metabolismo di riparazione ossea, possiamo dire però che nel caso del genere, i tempi di guarigione frattura coccige dipendono dall’entità del danno ma anche dal tipo di trattamenti che possono esser fatti. Sì perchè infatti nel mio studio a Roma, ho un macchinario specifico capace di velocizzare e attivare dei processi metabolici dell’osso e favorire il consolidamento della frattura in poco tempo.

Ecco perchè dico che è importante anche la parte del tipo di trattamenti che vengono eseguiti. Esistono però delle condizioni che possono far variare il tempo con cui il coccige guarisce, come:

  1. Età del paziente
  2. Grado della frattura (composta o scomposta)
  3. Peso Corporeo
  4. Eventuali malattie metaboliche

Diciamo che generalmente, in media, un coccige fratturato torna a “poter esser toccato” intorno ai 2 mesi, ma come ho detto cambia anche da quanto e come ci si approccia, e, forse, anche da chi approccia al tuo coccige…

Differenza tra coccige fratturato e lussato

Molti pazienti confondono la frattura del coccige con la lussazione. La differenza principale è che:

  • Una frattura comporta la rottura dell’osso.

  • Una lussazione implica uno spostamento delle vertebre coccigee.

Entrambe le condizioni provocano dolore nella zona sacrale e coccigea, ma la lussazione può essere più difficile da individuare con le radiografie standard.
🔗 Scopri di più sull’articolo dedicato alla coccige lussato.

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Trattamento

A costo di essere ripetitivo, la diagnosi sia con immagini radiologiche che con una valutazione clinica, è fondamentale.

Ma veniamo ora al trattamento che eseguo nel mio studio a Roma. Il discorso fondamentale è tenere conto sia delle caratteristiche del dolore del paziente, le caratteristiche fisiologiche che accadono dopo una frattura (anche osso sacro rotto) e aiutare entrambi gli aspetti per velocizzarli.

Ecco che diventa fondamentale, in prima istanza, l’utilizzo di un macchinario potente come il CMF nel mio studio da applicare proprio nella zona del coccige. Questo tipo di dispositivo infatti avrà la possibilità di fare 4 azioni differenti simultanee:

  1. azione analgesica
  2. Azione antinfiammatoria
  3. Azione antiedemigena (dopo un trauma sicuramente ci sarà dell’edema nella zona)
  4. azione di rigenerazione ossea (stimolando quindi la formazione di un callo osseo)

Ma finisce quà il trattamento?

Assoluamente no!

Infatti Nel mio studio a Roma in zona San Giovanni eseguo un trattamento a 360° in quanto non mi fermerò solo sul coccige, ma andrò a trattare tutto il bacino fino ad arrivare alla zona sottoccipitale. Sì perchè non dovrò occuparmi solo della parte muscolo-scheletrica, ma affrontare il discorso su più punti di vista, come quello vascolare, neurologico, connettivale ecc.

Tutto questo viene fatto attraverso una terapia manuale specifica, la quale generalmente è COMPLETAMENTE INDOLORE e questo permette alla tecnica di “entrare meglio” nel paziente favorendo una facile guarigione.

Spesso infatti, oltre ad avere un coccige rotto, c’è anche il problema che si è storto: in questo caso si può optare per:

  • Tecnica diretta: manovra interna (tramite l’ano) per correggere la posizione coccigea
  • Tecnica Indiretta: manovra esterna che “sgancia” il blocco ma che non sempre può essere applicata
  • Tecnica limitrofa: si lavorano su tutti i tessuti connettivi limitrofi al coccige cercando una vascolarizzazione e migliorare il rilascio dei legamenti e dei muscoli

Accanto a queste manovre, nel mio studio infatti trovo molto utile anche un lavoro di riabilitazione del pavimento pelvico: sì perchè molto spesso, dopo un trauma, si innescano situazioni sgradevoli come ipertonia del muscolo elevatore dell’ano , disordini nervosi (nevralgia del pudendo) e disturbi legati alla defecazione o all’attività sessuale.

Applico quindi un trattamento totale della zona, cercando di velocizzare il normale recupero dei tessuti favorendo però anche il dolore e il ritorno ad una vita “pre trauma”.

Quando rivolgersi ad un professionista

Forse questa è la domanda principale che però, non so per quale motivo, viene sempre posticipata. Innanzitutto, come vi dicevo, non c’è un vero medico che si occupa di coccige. Ricordo quando con il mio team di medici con cui collaboro ogni giorno parlavo, avevo come risposte:

    • Medico urologo:

      Io mi occupo di vie urinarie, prostata ma di coccige e di relative terapie non so che rispondere

      Prenota una visita a Roma
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    • Medico neurochirurgo:

      Il coccige è un macello, non va operato perchè ci sono strutture nervose importanti ma non se ne occupa nessun neurochirurgo

    • Medico oropedico:

      Io mi occupo dell’osso, posso aiutare nella gestione dell’infiammazione dopo il trauma, ma nessun ortopedico se ne occupa

    • Medico proctologo:

      Io mi occupo di ano, retto ecc, è lì vicino ma non è di mia pertinenza

       

E quindi?

Nel corso degli anni infatti sono uno dei pochi in ITALIA  che si occupa ogni giorno di coccige, vedendo casi come il tuo ogni settimana.

A parte però la mia specializzazione, il mio consiglio è rivolgersi ad un professionista nel minor tempo possibile.

⚠️Il peggior errore che una persone può fare è pensare: “vabbè prima o poi il dolore sparisce…

Non è solo di dolore che si parla! Va trattato il coccige in quanto parte terminale di strutture che vanno verso il midollo e verso la periferia, quindi è un centro fondamentale del nostro corpo, quindi prima ce se ne occupa e meglio è.

 

Domande Frequenti

I sintomi possono essere simili, ma la frattura implica una rottura dell’osso, mentre la lussazione è uno spostamento delle vertebre coccigee. Una radiografia e una visita clinica sono fondamentali per distinguerle.
In media servono 6-8 settimane, ma i tempi dipendono da fattori come l’età, il tipo di frattura, il peso corporeo e le terapie effettuate.
Sì, ma è consigliato dormire sul fianco con un cuscino tra le gambe ed evitare la posizione supina per ridurre la pressione sulla zona lesa.
Il trattamento varia in base al caso, ma include riposo, ghiaccio, farmaci antinfiammatori, fisioterapia, terapie manuali e macchinari specifici per stimolare la guarigione ossea. Il tutto avviene nello studio del dr. Daniel Di Segni
Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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