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Sbandamenti da Ansia

Sbandamenti da ansia
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Sbandamenti da ansia: come riconoscerli e distinguerli dalle vertigini

 

Che cosa sono gli sbandamenti

 

Come sempre, penso che sia meglio chiarire innanzitutto ciò di cui stiamo parlando e dare una sorta di definizione corretta su cosa sono gli sbandamenti.

 

Per sbandamenti si intende quella sensazione propria (quindi soggettiva) di mancanza di equilibrio, dove non è la stanza che si muove rispetto a noi stessi, ma il contrario. È una sensazione di moto interno rispetto all’ambiente circostante che risulta essere fermo, mentre il soggetto avverte una sensazione di instabilità posturale e mancanza di equilibrio. Nel mentre si cammina le persone intorno non notano eventuali disturbi nella camminata, e per questo che spesso non viene preso molto in considerazione questo disturbo e si tende a minimizzare.

 

Questa possiamo dire che è una sorta di definizione anche che viene descritta da tutti quei miei pazienti che vengono da ogni parte d’Italia per fare i trattamenti con me, riferendo inoltre di avvertire come se il pavimento fosse d’acqua oppure che è come si cammina su dei cuscini, quindi una sensazione molto sgradevole.

Accanto a questo tipo di sensazione, molto spesso il paziente avverte anche una sensazione di confusione mentale, di testa leggera e di non avere una sorta di lucidità mentale, nonostante le attività lavorative e di tutti i giorni sono svolte (con fatica ma sono svolte).

Questo genera infatti molta frustrazione perchè apparentemente le altre persone non capiscono la fatica che viene fatta per poter condurre una vita normale, quando invece il paziente si ritrova a fare le attività che prima faceva in maniera agevole in maniera difficoltosa e soprattutto faticosa.

 

Differenza tra vertigini e sbandamenti

Molti pazienti quando si siedono davanti a me durante la prima e fondamentale valutazione, mi dicono che hanno le vertigini. A quel punto io comincio a fare le domande e capisco che molto spesso non hanno delle vere vertigini, ma hanno degli sbandamenti.

Ma qual’è la differenza?

  • Nelle Vertigini si ha un senso di instabilità, generalmente rotatorio, aggravato dal cambiamento posizionale della testa e che, coinvolge direttamente il vestibolo. In questa situazione il disagio è molto violento, spesso accompagnato da nausea, vomito e malessere generale in quanto è una vera e propria “bastonata” che il paziente riceve per colpa di strutture che sono collegate all’orecchio interno (organo deputato al controllo dell’equilibrio).
  • Negli Sbandamenti invece non c’è un diretto coinvolgimento del vestibolo ma diciamo che l’organo dell’orecchio è un “attore non protagonista”. Nelle vertigini infatti il senso di instabilità forte e rotatorio rende pressochè impossibile la deambulazione (per esempio nelle sindromi di Meniere, labirintite e neurite vestibolare) mentre negli sbandamenti questo è possibile, con un senso solamente interno di instabilità e che non viene evocato né dalle prove vestibolari che il medico otorinolaringoiatra esegue né dalla deambulazione che risulta essere lineare e non perturbata.

 

Molto spesso infatti vengono comunemente chiamate vertigini da stress quelle che in realtà andrebbero chiamati adeguatamente instabilità da ansia in quanto, come vedremo più avanti, situazioni di pressioni psicologiche, stress, depressione o ansia possono evocare un alterazione dello stato dell’equilibrio e cominciare a creare problemi.

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Perchè l’ansia può causare sbandamenti psicologici

Per rispondere a questa domanda basterebbe andare a capire e indagare il funzionamento del sistema nervoso centrale. Sì perchè dovete sapere che nel cervello esistono infinite connessioni tra quello che regola le risposte autonome, il come il mondo intorno a noi si “comporta” con noi e quindi regola le varie risposte da adottare.

Dovete sapere che nella parte più profonda del cervello è presente l’insula, una struttura molto importante che ha il ruolo della gestione e l’elaborazione delle emozioni: beh, questa insula è una struttura che emana una vera e propria “strada” di connessioni con il sistema vestibolare che riceve e dà continuamente informazioni. Quindi nella situazione in cui un paziente, magari per un trauma che sta vivendo da molto tempo oppure un evento scatenante che ha veramente destabilizzato la psiche della persona, ecco che si viene a creare anche una sorta di corto circuito, che va affrontato in maniera attenta, multidisciplinare e metodica, altrimenti non si avrà nessun risultato.

perchè ansia crea sbandamenti

Un altro motivo per cui l’ansia può evocare gli sbandamenti è dato dall’equilibrio tra sistema nervoso parasimpatico e ortosimpatico.

Nel parasimpatico c’è la gestione in condizioni di relax e di abbassamento delle funzioni autonomiche, mentre nell’ortosimpatico c’è la reazione opposta, quella del “lotta o fuggi”.

Ecco, se permane per molto tempo questa condizione di stress (come se qualcuno vi puntasse un coltello alla gola in maniera costante) ecco che si crea uno squilibrio tra para e orto simpatico, andando quindi a creare una serie di reazioni tra cui anche gli sbandamenti e sintomi al sistema digerente, cuore ecc.

Oltre a queste condizioni che ho spiegato, negli attacchi d’ansia avviene anche una cosa molto frequente: l’iperventilazione. In questa situazione infatti si viene ad introdurre un ingente quantità di ossigeno a discapito dell’anidride carbonica (che non ha quindi modo di uscire. Questo porta alla lunga anche allo svenimento, ma anche ad una condizione di instabilità posturale caratteristica proprio di chi vive con ansia e preoccupazione.

Non possiamo non menzionare anche, in pazienti con ansia, come una eccessiva tensione muscolare nella zona cervicale induce anche una serie di segnali di disturbo al sistema nervoso autonomo e agli organi dell’equilibrio. Non è raro infatti che i pazienti con ansia che vengono da me siano estremamente bloccati nell’area del trapezio, dello sternocleidomastoideo e in tutti quei muscoli della nuca.

Sempre più spesso invece, nelle situazioni ormai in cui l’ansia si è ben strutturata nel paziente che non ha voluto porvi rimedio ed è stato un elemento passivo in balia dei disturbi, anche di avere una sorta di ansia anticipatoria la quale si manifesta proprio con una instabilità nel camminare, ancora prima del vero e proprio attacco di ansia.

Sbandamenti da ansia Vs cause organiche: quando preoccuparsi?

Quando i sintomi sono benigni

L’accesso a internet da parte delle persone ha fatto sì che molti vadano a cercarsi una diagnosi o un inquadramento clinico su Google od ormai nell’intelligenza artificiale.

Possiamo dire infatti che non rappresentano una condizione allarmante (non dico non da trattare, ma non allarmante per la salute fisica del paziente) quando l’instabilità della persona si manifesta in una determinata maniera e rimane in questo stato, senza essere accompagnata da fenomeni quali cadute, vomito, nausea, vertigini rotatorie.
Quindi diciamo in quelle condizioni in cui il sintomo compare ma non aumenta e non diminuisce, rimane costante. Ad esempio, potresti avvertire quella sensazione di “testa leggera” o di instabilità mentre cammini, ma riesci comunque a svolgere le tue attività quotidiane, anche se con fatica. Spesso, i miei pazienti descrivono questa sensazione come un disagio che li accompagna, ma che non impedisce loro di muoversi o di mantenere una camminata normale. In questi casi, gli sbandamenti sono generalmente legati a uno stato di ansia o stress e tendono a migliorare quando si affronta la causa psicologica, magari con tecniche di rilassamento, come la respirazione lenta, o con un supporto psicologico mirato. Il tutto ovviamente deve essere accompagnato da un trattamento manuale specifico capace di spegnere i fattori che mettono in allarme e riportare il sistema a lavorare in maniera corretta.

Quando serve consultare un medico

Ci sono però situazioni in cui gli sbandamenti potrebbero segnalare qualcosa di più serio, e qui ti consiglio di prestare attenzione. Se, oltre all’instabilità, noti sintomi come perdita improvvisa dell’equilibrio, difficoltà a parlare o a coordinare i movimenti, debolezza in una parte del corpo, visione doppia, mal di testa molto intensi o persino svenimenti, è fondamentale non ignorarli.

quando preoccuparsi per gli sbandamentiQuesti segnali potrebbero indicare problemi che vanno oltre l’ansia, come disturbi neurologici, circolatori o legati all’orecchio interno. Ad esempio, mi capita di vedere pazienti che, durante la valutazione, riferiscono di sbandamenti accompagnati da sintomi come formicolio al viso o una sensazione di “scossa” improvvisa: in questi casi, un controllo specialistico è necessario. Anche se gli sbandamenti si presentano in modo frequente, durano a lungo o compaiono senza un evidente collegamento con l’ansia (ad esempio, in momenti di calma), ti suggerisco di parlarne con un medico, come un neurologo o un otorinolaringoiatra. Un altro segnale da non sottovalutare è la presenza di tensioni muscolari molto marcate, soprattutto nella zona cervicale, che potrebbero amplificare il problema e richiedere un trattamento specifico. Non devi spaventarti, ma ascoltare il tuo corpo: un approfondimento medico può aiutarti a chiarire la situazione e a ritrovare la serenità.

Come affrontare gli sbandamenti psicosomatici

Ricordatevi una cosa importante: sicuramente l’intervento manuale di un terapista come me che risolvo quotidianamente problemi come questi sicuramente è lo step principale per risolvere, ma non basta. Infatti oltre al trattamento che il paziente svolge nel mio studio, è fondamentale anche adottare degli accorgimenti durante la giornata, iniziare nuove attività e magari modificare lo stile di vita.

Dico questo perchè non può essere sufficiente un trattamento magari a settimana se ci sono problemi o abitudini che perdurano. Capisco quanto è frustrante vivere in un senso di instabilità costante, ma è necessario anche essere parte attiva della soluzione; per questo può essere utile usare delle tecniche di rilassamento attivando il respiro:

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  • Respirazione diaframmatica: Hai mai notato che, quando sei ansioso, il tuo respiro diventa corto e veloce? Questo può peggiorare gli sbandamenti, perché l’iperventilazione altera l’equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica nel tuo corpo. Prova a sederti in un posto tranquillo, appoggia una mano sull’addome e inspira lentamente dal naso per 4 secondi, sentendo la pancia che si gonfia. Poi espira dalla bocca per 6 secondi. Ripeti per 5-10 minuti: vedrai che la sensazione di “testa leggera” si attenua.
  • Rilassamento muscolare progressivo: Molti pazienti con ansia arrivano da me con spalle e collo rigidi come una tavola! La tensione muscolare, soprattutto nella zona cervicale, può amplificare gli sbandamenti. Prova questa tecnica: partendo dai piedi, contrai ogni gruppo muscolare per 5 secondi e poi rilassalo lentamente. Passa poi alle gambe, all’addome, alle braccia e infine al collo. Dedica 10-15 minuti al giorno a questo esercizio: ti aiuterà a sciogliere le tensioni e a sentirti più stabile.

Ti mostro quà sotto un video fatto molto bene per cercare di riattivare il sistema del nervo vago e calmare l’ansia testa leggera.

Accanto a questi consigli per cercare di riattivare il sistema nervoso parasimpatico è importante anche modificare alcuni aspetti dello stile di vita come per esempio:

  • anziani sport osteoporosiMuoviti regolarmente: Lo so, quando ti senti instabile, l’ultima cosa che vuoi è fare attività fisica. Ma un movimento leggero, come una passeggiata di 20-30 minuti al giorno, può fare miracoli. L’esercizio fisico rilascia endorfine, che aiutano a ridurre lo stress, e migliora la circolazione, diminuendo la tensione muscolare nella zona cervicale. Se non ami camminare, prova lo yoga o il pilates: sono ottimi per rilassare il corpo e migliorare l’equilibrio.
  • Dormi bene: Molti dei miei pazienti mi raccontano di notti insonni o di un sonno disturbato, che peggiora l’ansia e gli sbandamenti. Cerca di creare una routine serale rilassante: evita schermi luminosi un’ora prima di dormire, magari leggi un libro o ascolta musica calma. Punta a 7-8 ore di sonno di qualità: il tuo sistema nervoso ti ringrazierà.
  • Mangia in modo equilibrato: Sai che una dieta sbilanciata può influire sull’ansia? Evita di saltare i pasti o di esagerare con caffè e zuccheri, che possono aumentare la sensazione di instabilità. Cerca di includere cibi ricchi di magnesio, come verdure a foglia verde, noci e cereali integrali, che aiutano a rilassare i muscoli e a calmare il sistema nervoso.
  • Impara a dire “no”: Spesso l’ansia è alimentata da troppe responsabilità. Ti riconosci in quella sensazione di essere sopraffatto? Prova a stabilire dei limiti: dedica del tempo a te stesso, magari per un hobby o semplicemente per riposarti. Ridurre lo stress quotidiano è un passo importante per tenere a bada gli sbandamenti.

Racconto di come ho risolto efficacemente gli sbandamenti di una mia paziente

 

centro fisioterapico romaTi racconto adesso la storia di questa paziente che si chiama Mara che è giunta nel mio studio ormai 4 mesi fa con una sensazione di vertigine ed instabilità che la accompagnava da 4 anni. Questa signora purtroppo è giunta da me con una serie di problematiche di carattere psicologico molto importante, nati da traumi relativi alla perdita del lavoro, la perdita della mamma a cui era molto legata, ad una situazione affettiva precaria e che a 50 anni vive in quasi simbiosi con il papà.

Dopo una valutazione attenta, ho potuto riscontrare che erano presenti delle problematiche legate alla sfera visiva (mandata da un oculista e optometrista con cui collaboro per avere un resoconto completo dal loro punto di osservazione), affrontato la cosa da un punto di vista alimentare con la mia nutrizionista che l’ha portata verso un’alimentazione adeguata (stava da più di 2 anni in chetogenica senza perdere un grammo), indirizzata verso la psicologa con cui collaboro e dal mio punto di vista ho dovuto fare un lavoro di recupero muscolare e di liberazione delle problematiche a carico della zona suboccipitale e delle spalle.

Accanto a questo ho dato degli esercizi di attività fisica, attivazione del diaframma e recupero delle attività quotidiane, come sforzarsi ad uscire di casa ogni giorno per camminare

La cosa meravigliosa è che nell’ultima seduta la scorsa settimana, la paziente ha riferito di non aver avuto per tutta la settimana nessun attacco di sbandamenti da ansia né sensazione di disequilibrio interno. Certo, la paziente è stata brava non solo ad affidarsi ma anche ad attivarsi in maniera concreta, ma è attraverso un approccio multidisciplinare e completo che è possibile portare a casa dei risultati.

Domande Frequenti (FAQ)

Gli sbandamenti possono essere causati dall’ansia?

Sì. L’ansia può alterare il funzionamento del sistema nervoso autonomo e provocare sensazioni di instabilità, testa leggera o difficoltà nel camminare.

Qual è la differenza tra vertigini e sbandamenti?

Le vertigini sono una sensazione rotatoria, gli sbandamenti invece una sensazione interna di instabilità.

Quando devo preoccuparmi per gli sbandamenti?

Se accompagnati da nausea, difficoltà motorie o altri sintomi neurologici, meglio consultare un medico.

Come posso alleviare gli sbandamenti da ansia?

Con esercizi di respirazione, rilassamento muscolare, miglioramento del sonno e trattamenti specialistici con il dr. Daniel Di Segni.

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Chi cura gli sbandamenti da ansia?

Un approccio multidisciplinare è fondamentale. Inizialmente bisogna rivolgersi ad uno specialista come il dr Daniel Di Segni e poi, nel caso introdurre figure come: psicologo, otorino o neurologo.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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