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Cicatrice Cesareo

cicatrice cesareo
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Cosa è la Cicatrice Cesareo

Se hai avuto un parto cesareo, innanzitutto ti faccio i miei più sinceri auguri per il nuovo arrivo in casa! Se tu o il tuo medico avete scelto di eseguire durante il parto un parto cesareo, è bene però prima spiegare come questo avviene e cosa genere nel corpo della mamma. Già ai tempi dei romani veniva proposta la tecnica del taglio cesareo per estrarre il bambino dalla madre (all’epoca la donna era ormai morta e veniva fatto per salvare il bambino) mentre in epoca moderna venne eseguito per la prima volta nel 1826 in Sudafrica;

incisione parto cesareo

Tipi di incisione

Questa tipologia di parto può essere o preventivata dal medico e dalla madre oppure come scelta d’urgenza per salvaguardare la salute del feto e della donna; con questa tecnica viene eseguito un taglio (che poi diverrà una cicatrice cesareo) per permettere l’accesso fino all’utero della donna ed estrarre dalla testa il bambino.
Vari sono i tipi di accesso che vengono dopo un’anestesia parziale (cioè attraverso una epidurale lombare) e i tagli possono essere o longitudinali o trasversali:

  • Incisione trasversale interiliaca di Mackenrodt-Maylard: questa incisione risulta essere trasversale ma quando si arriva ai muscoli retti addominali e al peritoneo, questi due sono incisi verticalmente
  • Incisione sovraombelicale: già dalla parola stessa si intende un’incisione trasversale eseguita al di sopra dell’ombelico.
  • Trasversale di Uchida: Questo taglio trasversale si localizza a 2 cm tra l’ombellico e la sinfisi pubica; molto importante che anche quà, come in quella di Mackenrodt-Maylard, l’incisione dei muscoli e del peritoneo è fatta longitudinalmente.
  • Trasversale di  Pfannestiel: in questa variante molto usata viene eseguito un taglio di circa 3 cm o sopra o sotto la linea dei peli pubici in maniera trasversale; i muscoli e il peritoneo però vengono divaricati e non tagliati longitudinalmente.
  • incisione di joel-cohenIncisione di Joel-Cohen: Questa incisione è la più utilizzata al mondo ed è eseguita eseguendo un taglio trasversale che taglia la pelle incidendo nella parte centrale anche l’adipe sottocutaneo fino a raggiungere la componente fibrosa che avvolge il muscolo (fascia muscolare). A quel punto questa viene semiaperta sia a destra che a sinistra allargandola in senso cranio-caudale (dall’alto verso il basso) esponendo i muscoli retti dell’addome che vengono distanziati; quindi viene esposto il peritoneo che viene lesionato semplicemente con una pressione del dito (in modo da non ledere la vescica e i vari vasi sanguigni).
    A questo punto viene eseguito un piccolo taglio sull’utero per permettere di estrarre il bambino dalla testa ed estraendo anche la placenta, una volta estratto il bambino la breccia che si è creata viene ricucita attraverso fili riassorbibili e la cute esterna viene chiusa con dei punti classici.

Cause e Complicazioni

Nonostante il parto cesareo sia una condizione a volte essenziale per salvaguardare la mamma ed il feto, molto importante è da considerare che questo taglio genera quindi una cicatrice cesareo con una serie di problematiche associabili al taglio eseguito. É bene specificare però che non tutte le donne che hanno avuto un parto di questo tipo poi hanno le medesime condizioni o difficoltà: tutto va individualizzato in base al paziente e in base all’intervento che è stato eseguito.
cicatrice cesareoCome sempre, questa cicatrice genera un fenomeno di guarigione della cute che però non torna ad essere come era prima; infatti anche in questa zona molto frequente è la formazione di cheloidiaderenze.
Queste fibrosità che si formano al di sotto del taglio sono molto complicate da trattare e danno non pochi problemi: infatti se al di sotto della ferita i piani sia muscolari sia a livello viscerale non scorrono adeguatamente, possono insorgere varie patologie e disturbi che però sono di competenza ginecologica e fisioterapica.
Soprattutto nel primo periodo dopo il parto, è facile percepire anche a livello tattilo quando si passa la mano al di sopra del taglio come uno scalino, un piano rialzato dove sono stati applicati i punti.

Altri problemi legati alla cicatrice cesareo sono la possibile formazione di infezione o infiammazione della cicatrice stessa: spesso infatti si assiste ad un rossore nella zona lesionata con una ipersensibilità della parte.

diastasi addominale
Diastasi con divaricamento addominale

Molto spesso infatti si assiste anche ad una lesione dell’utero durante il parto: quando questo viene inciso per permettere la fuoriuscita del feto, quella parete diventa più debole e infatti una successiva gravidanza naturale risulta essere complicata (viene spesso sconsigliato di eseguire un parto naturale dopo aver avuto un taglio cesareo).
Con il divaricamento dei retti e un incisione della fascia addominale, non è raro riscontrare anche un problema di diastasi addominale cioè un allontanamento del piano muscolare con un indebolimento della parete addominale e con conseguente problematica sotto l’ottica viscerale.

Ricordiamo infine anche la possibile concomitanza con disturbi legati al pavimento pelvico (la cui riabilitazione deve essere SEMPRE eseguita da un fisioterapista specializzato in questo ambito) e alla vescica (incontinenza urinaria, dismenorrea, cistiti ricorrenti ecc).

Il Trattamento Consigliato

Una volta che il medico ginecologo dà il via libera per il trattamento, è necessario iniziare IMMEDIATAMENTE la fisioterapia per trattare la cicatrice in maniera efficace ed evitare che si formino al di sotto della cute delle aderenze fastidiose e che possono portare a problemi anche molto invalidanti.

aderenze parto cesareo

Purtroppo però questo primo trattamento con crema non è sempre sufficiente, in quanto lo scollamento del tessuto e le tecniche dirette ed indirette per la cicatrice la neo mamma non è capace ad eseguirlo da sola.
Per questo motivo è necessario rivolgersi ad un fisioterapista specializzato in tecniche muscolari e terapia manuale.

Vari sono gli approcci terapeutici che devono essere proposti e applicati alla paziente, la quale non dovrà percepire un dolore o un senso di rigidità della cicatrice, non dovrà esserci uno scalino o una cicatrice rossa; bensì dovrà risultare completamente piatta, chiara e mobile. La situazione nel caso in cui non si dovesse eseguire un corretto scollamento della cicatrice cesareo , potrebbero formarsi delle aderenze come nell’immagine quà sotto.

Nei casi estremi, dove è presente una cicatrice molto invalidante e che traziona i visceri sottostanti, può essere utile rivolgersi ad un chirurgo plastico il quale dovrà penetrare nella zona e rompere le aderenze (logicamente però nell’entrare nella zona creerà altre lesioni e altre aderenze).

Il mio consiglio inoltre è, dopo che si è recuperata una discreta autonomia post partum, è molto utile eseguire un riequilibrio e un trattamento di tutto ciò che contempla il pavimento pelvico (piccolo bacino, pelvi ecc), zona che durante il parto viene estremamente sollecitata e che, se non eseguita correttamente, può portare alla lunga anche a problematiche come il prolasso vescicale, incontinenza urinaria e disturbi associati.

vacuum therapy
Kit per il trattamento dei tessuti molli con la vacuum therapy

Oltre a questo tipo di approccio manuale del pavimento pelvico, è essenziale inoltre eseguire un vero e proprio “scollamento” della cicatrice attraverso sia la Vacuum Therapy  sia attraverso la fibrolisi meccanica.
Nel mio studio infatti quando si tratta di trattare i tessuti molli utilizzo tantissimo l’approccio della Vacuum Therapy cioè l’utilizzo di piccole ampolle che, attraverso una sorta di “pistola” si ha la possibilità di aspirare l’aria e creare il vuoto all’interno della zona dell’ampolla.
Infatti in questo modo non solo c’è una grande vascolarizzazione della pelle e della zona all’interno del vuoto, avviene anche un importante trazione dal basso verso l’alto capace di scollare la cicatrice e favorire lo scorrimento dei tessuti al di sotto della cute.

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Per avere un’idea di cosa significhi trattare la cicatrice con il vuoto, vi posto un esempio nel video quì sotto.

 

fibrolisi meccanica
Kit per la fibrolisi meccanica che utilizzo nel mio studio.

Inoltre amo approcciarmi a questo genere di ferire anche con alcuni specilli della fibrolisi meccanica: questo tipo di approccio terapeutico è entrato prepotentemente nel mio modus operandi in quanto mi permette di essere estremamente selettivo e performante sui vari tessuti, favorendo non solo il loro scorrimento, ma garantendo un rilascio molto importante e duraturo.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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