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Contrattura del Polpaccio

contrattura muscolare polpaccio
Indice dei contenuti

Anatomia e biomeccanica del polpaccio

Quando si parla di una contrattura del polpaccio, è molto importante eseguire un breve accenno di anatomia e di biomeccanica per capire anche per quale motivo avvenga questo problema.

muscoli del polpaccioQuello che in gergo comune è chiamato come polpaccio in realtà in ambito medico è chiamato come “Tricipite Surale”  cioè un complesso muscolare composto da 3 ventri muscolari che sono:

  • Gastrocnemio mediale: Si origina a livello del condilo femorale interno (posteriormente) e si inserisce, attraverso il tendine d’Achille, al calcagno.
  • Gastrocnemio Laterale: Come il precedente, si origina dal condilo femorale (questa volta esterno) per arrivare a livello del calcagno.
  • Soleo: Questo muscolo coadiuva gli altri nella flessione plantare del piede e nasce a livello della testa del perone per andarsi ad unire attraverso un aponeurosi con gli altri due gastrocnemi andando a formare il tendine d’Achille.

Ma perchè sono importanti questi muscoli?

Non solo perchè i gemelli (vengono chiamati così i due muscoli gastrocnemi) sono muscoli biarticolari cioè partecipano sia nella flessione del ginocchio che nell’estensione della caviglia, ma perchè biomeccanicamente sono un importante vettore di trasmissione delle forze sia che provengono dal piede che è in rapporto con il terreno, sia per le forze provenienti dall’alto.

Ricordiamo inoltre come il tendine D’Achille sia il tendine più grande e più forte di tutto il corpo umano, in quanto è solamente attraverso l’integrità del polpaccio e del suo tendine che è possibile la deambulazione fisiologica. Questo complesso muscolare inoltre svolge un importante azione di propulsione durante la camminata in quanto permette di spingere l’arto inferiore per dare lo slancio verso l’avanzamento della gamba verso l’avanti.

Le Cause di una contrattura al polpaccio

Dopo aver descritto l’anatomia e la funzionalità di questo complesso muscolare, veniamo quindi a parlare del perché può avvenire una sensazione di rigidità e di dolore al polpaccio.

Innanzitutto è bene specificare come ormai è pressoché impossibile suddividere in maniera settoriale e a camera stagna i vari muscoli: infatti tutti i muscoli fanno parte di un grande sistema tensionabile che viene influenzato vicendevolmente da tante strutture anche lontane tra loro.

Infatti ciò che va esaminato in questo tipo di disfunzione è come l’intero arto inferiore si muove e come questo esplica le varie funzioni durante la deambulazione; per questo motivo è fondamentale andare a fare una valutazione attenta sia sotto l’aspetto dinamico che statico del paziente.

Per quanto riguarda le cause che possono portare ad un irrigidimento del polpaccio, possiamo racchiudere nei casi seguenti.

contrattura polpaccioLesione

In questa situazione parliamo di quando avviene una lesione a carico proprio delle fibre muscolari. Questa situazione è spesso a carico degli sportivi che, magari dopo un lungo sforzo (o magari all’inizio se non accompagnati da una corretta preparazione e stretching) sentono una grande fitta al polpaccio che viene esplicata generalmente quando si è in fase propulsiva del movimento.

La lesione al polpaccio è un’evenienza piuttosto frequente che colpisce molte persone che adottano anche, durante l’arto della giornata, un tipo di calzature non adeguate.

Alterazione venosa

Nel caso in cui sia presente una qualche alterazione che coinvolga il sistema venoso, spesso la zona compresa tra il ginocchio e la caviglia è coinvolta in un senso di crampi e con una costante sensazione di avere il muscolo duro, come nel caso di una contrattura.

Disturbo elettrolitico

I crampi al polpaccio, soprattutto durante la notte, possono esser dovuti anche ad alcuni disturbi che coinvolgono il sistema di regolazione degli elettroliti.

Generalmente queste evenienze capitano di notte che, a causa della mancanza di movimento e dal fatto che ci sono dei cambiamenti ormonali che influenzano anche i vasi sanguigni, generano una sensazione molto forte e fastidiosa per il paziente legata alla sensazione di contrazione del polpaccio.

Le cause quindi sono da andare a cercare sia sul tipo di alimentazione che il soggetto ha, sia attraverso una serie di esami del sangue per valutare l’eventuale deficit di un qualche elettrolita (potassio, magnesio ecc.) che influisce a livello del microcircolo dell’arto inferiore (soprattutto nel polpaccio).

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Postura

La postura è la reazione e il conseguente accomodamento che il sistema muscolo-scheletrico adotta sotto l’ottica della gravità. Nel caso specifico della contrattura polpaccio questo è il segno di un problema che riguarda non specificatamente le cellule muscolari del muscolo, bensì del distretto connettivale che avvolge il muscolo.

Infatti quando si parla di trattamento della postura si interviene attraverso l’allungamento progressivo di tutto il tessuto connettivale responsabile del dolore e della sensazione di durezza del muscolo.

Anomalie strutturali

Nel caso siano presenti delle anomalie strutturali che coinvolgono le articolazioni, spesso chi ne fa le spese è sicuramente il distretto muscolare. Nel caso in cui sia presente una alterazione delle articolazioni dell’arto inferiore (soprattutto caviglia e ginocchio) sono i muscoli del polpaccio e quelli flessori del ginocchio ad andare in un aumento del tono muscolare determinando quindi uno spasmo e una incapacità al rilascio del tricipite surale.

A chi rivolgersi se si avverte un fastidio persistente al polpaccio

Se stai avvertendo dolore al polpaccio e non sai come fare, è bene iniziare a capire a quali figure è necessario rivolgersi per risolvere una eventuale contrattura al polpaccio.

Generalmente i pazienti, nel momento in cui avvertono fastidio o dolore per una contrattura al polpaccio, illustrano questi sintomi al medico di base che poi avrà l’accortezza di valutare la situazione anche in base all’anamnesi e alla storia clinica del paziente e la sua familiarità.

Nel caso in cui non ci siano alcuni parametri che possano indurre il medico a inviare ad uno specialista particolare, la figura medica a cui viene inoltrato il paziente è sicuramente quello del medico ortopedico.
Questo medico però, anche per questioni medico legali, chiederà ulteriori approfondimenti radiologici per poi eventualmente suggerire di eseguire alcune terapie fisioterapiche che possano aiutare nella risoluzione della contrattura.

kinesiterapia

Il fisioterapista per un aiuto immediato.

Le linee guide internazionali riguardo all’argomento suggeriscono come invece la figura professionale a cui il paziente deve rivolgersi per primo per risparmiare soldi, tempo e sofferenza è sicuramente quella del fisioterapista.
Proprio il fisioterapista, soprattutto se esperto in questo tipo di problema, avrà la capacità di eseguire una batteria di test specifici e attraverso un’attenta valutazione funzionale e palpatoria potrà suggerire il percorso riabilitativo e terapeutico migliore nell’interesse del paziente.

Questo genere di approccio infatti non solo snellisce il percorso che il paziente deve eseguire per porre fine alla sua problematica, ma anche per fargli risparmiare soldi e tempo per eseguire inutili indagini radiologiche.

Quali indagini radiologiche vanno eseguite?

Logicamente nel momento in cui si ha questo tipo di disturbo e si vuole andare a fondo per capire quale sia l’origine dei disturbi, il medico ortopedico può prescrivere alcuni esami per andare a capire di che contrattura si tratta e come sta il muscolo all’interno.

Eco Grafia

Sicuramente per una contrattura muscolare ha senso eseguire una ecografia per indagare lo stato di salute dei tessuti molli: questo tipo di indagine non determina alcun tipo di esposizione a raggi radioattivi e permette di individuare le aree dove magari sono presenti delle lesioni o delle problematiche a carico delle fibre muscolari.

contrattura polpaccio ecografia

Risonanza magnetica

Un altro esame che può esser proposto per individuare eventuali problemi a carico anche delle fibre di collagene che coinvolgono il polpaccio è quello di fare una Risonanza magnetica. Anche questo tipo di esame non ha come problematica quella della radioattività bensì permette di analizzare i tessuti in maniera distinta e con una accuratezza in quanto suddivide il distretto in esame in più piani, favorendo quindi l’indagine da parte dell’ortopedico.

Raramente viene suggerita come esame diagnostico quella della TAC in quanto può bastare nella stragrande maggioranza dei casi sia l’ecografia che la risonanza magnetica per accertarsi della composizione di un eventuale problema a carico del tricipite surale.

Quali sono i sintomi di una contrattura

Logicamente se stiamo parlando e stai leggendo questo articolo, sentirai un fastidio o del dolore che coinvolge il polpaccio. Questo tipo di contrattura al polpaccio infatti determina una sensazione particolare che può essere riepilogata in questo modo:

Crampi:
i crampi sono la sensazione di sofferenza che attanaglia il muscolo (in questo caso il tricipite surale). Vengono percepiti dal paziente come una sensazione di indurimento e di mancanza di elasticità.

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Dolore:
ovviamente il dolore è classico nella contrattura polpaccio. Questa sensazione varia a seconda del movimento e della quantità di deambulazione con cui viene accompagnata e può comparire sia nella stessa zona dell’addensamento muscolare ma anche a distanza.

dolore al polpaccio

Deambulazione alterata:
questa è una conseguenza del dolore al polpaccio. Infatti subentrano una serie di compensi posturali che vengono adottati da parte del paziente per cercare di sfuggire al dolore e questo comporta quindi un sovraccarico funzionale in altri ambiti.

Densità alla palpazione:
spesso i pazienti provano autonomamente a cercare di massaggiarsi quella parte e percepiscono come un addensamento che, quando viene compresso, sembra quasi che esegua un “salto” oppure che le fibre muscolari siano contratte e che non riescano a rilasciarsi.

Mancanza di elasticità:
logicamente se il muscolo rimane sempre contratto, genera non solo una serie di eventi a livelli biochimico che aumentano ancora di più lo spasmo muscolare, ma conseguentemente le fibre non rilasciandosi inviano un segnale al cervello di mancanza di elasticità.

Gonfiore al piede:
 nel caso in cui il problema sia legato ad un edema di carattere venoso, può esser presente un gonfiore che coinvolge sia il muscolo che la caviglia.

Rimedi per una contrattura al polpaccio

Cerchiamo in questo paragrafo di andare a valutare quali sono quindi i rimedi naturali che possono essere applicati da tutti per avere un po’ di sollievo per una contrattura polpaccio.

Sicuramente è necessario andare prima a capire quale sia il motivo per il quale sia comparsa questa situazione e quindi una terapia deve essere sempre accompagnata da una corretta diagnosi.

Freddo

Detto ciò comunque in prima istanza sicuramente applicare del ghiaccio nella zona può essere una buona idea perchè il ghiaccio ha sia la capacità antalgica di eliminare il dolore ma anche quella di combattere un eventuale infiammazione a carico dei tessuti.

Ovviamente questo tipo di approccio è consigliato in una fase acuta; infatti il ghiaccio va applicato se possibile ogni 2 ore per 10-15 minuti ogni volta.

Calore

Se invece si preferisce applicare del calore (ricordiamo sempre che dovete esser sempre seguiti dal vostro medico curante per l’applicazione delle terapie suggerite) possono esser utilizzate anche dei cerotti capaci di riscaldare la cute e i tessuti sottostanti applicandoli direttamente sul polpaccio.

Trattamento manuale

Nel caso in cui vogliate provare ad utilizzare una qualche crema abbinata ad un trattamento manuale, può essere suggerito l’utilizzo di una  crema antinfiammatoria (per ridurre la sintomatologia) oppure un massaggio leggero con una crema a base di arnica.

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Questo rimedio naturale è consigliabile soprattutto in quei pazienti che assumono già altri farmaci e che quindi vogliono appoggiarsi alla natura per aiutarsi un po’ per una contrattura polpaccio.

Compressione

Se invece questo il fastidio proviene da un deficit del ritorno venoso dalla periferia con stagnazione del sangue a livello del polpaccio, può essere utile anche l’acquisto di una calza compressiva che può aiutare sia nell’esecuzione delle normali attività quotidiane, sia nell’aiutare il sistema venoso a far tornare il sangue privo di ossigeno dalla periferia del piede verso il cuore.

Spesso una buona arma per risolvere è quella di eseguire alcuni esercizi ben specifici.

Ciò che mi sento di consigliarvi è quello di affidarvi ad un foam Roller che, attraverso il vostro stesso peso corporeo, avrà la possibilità di fare uno schiacciamento del muscolo e di rullare.
Il foam Roller è uno strumento utilizzato moltissimo nelle palestra e nei centri riabilitativi ed è un rullo gommato duro che, attraverso una sorta di rullaggio su di esso, ha la capacità di eseguire un massaggio profondo e allentare molte tensioni e contratture.

Ma come si utilizza questo foam roller sul polpaccio?
Ecco qui una guida semplice su Youtube dove si spiega proprio come approcciarsi ad un auto-trattamento del polpaccio.

 

La Fisioterapia

Sicuramente la via migliore, più sicura e più veloce per risolvere una contrattura polpaccio è quella di affidarsi ad un fisioterapista esperto. Una volta eseguita una corretta valutazione funzionale e posturale del paziente, monitorando (anche attraverso un ecografia), lo stato di salute delle fibre muscolari,  si avrà così la possibilità non solo di far recuperare in fretta il paziente, ma anche quello di permettere un ritorno sicuro all’attività sportiva.

In caso di una contrattura a carico del polpaccio, un trattamento manuale andrà a sciogliere quell’addensamento muscolare.

Le tecniche che generalmente vengono proposte localmente per sciogliere questa situazione è quella di una frizione profonda rispettando le fibre muscolari e percependo quindi il momento in cui il tessuto connettivale inizia a rilasciarsi.

Le mani quindi di un fisioterapista esperto avranno la capacità di percepire quando e come il tessuto inizia a mollare la condensazione e riprende una normale e fisiologica lunghezza.

Infatti attraverso una frizione profonda il tessuto lentamente viene a rilasciarsi e a permette quindi di non percepire più il dolore e la tensione nel muscolo.

fibrolisi meccanica

Fibrolisi meccanica

Di grande aiuto inoltre è l’apporto della fibrolisi meccanica. Questo tipo di approccio terapeutico trova nella zona del polpaccio una grandissima utilità in quanto è possibile attraverso una tecnica compartimentale afferrare con dei ganci soft in maniera netta e decisa il ventre muscolare ed eseguire uno scollamento e conseguente rilascio di tutto il muscolo.

L’utilizzo di questi ganci in acciaio è completamente sicura e garantisce un grande apporto di lavoro di rilasciamento in pochissimo tempo.

Inoltre sempre con la fibrolisi è possibile eseguire alcune tecniche di scivolamento per permettere alle fibre muscolare di recuperare il corretto allineamento e sciogliere la contrattura polpaccio che è presente.

Vacuum Therapy

Nel caso in cui sia necessario mobilizzare anche i tessuti sottostanti e favorire un corretto afflusso sanguigno, nelle contratture al polpaccio un rimedio molto valido e che proviene dall’antica medicina tradizionale cinese è quella della Vacuum Therapy.

Con la creazione del vuoto all’interno dell’ampolla, i tessuti ricevono un grandissimo apporto di sangue e, se si vuole apportare anche con una tecnica funzionale, è possibile eseguire un release miofasciale.
Quì sotto un video molto esplicativo su come viene applicato il vuoto nelle tecniche di risoluzione di contrattura al polpaccio.

posturale mezieres

Rieducazione posturale Mezieres

Nel caso in cui invece la problematica che avvolge il polpaccio è più da inquadrare come un disturbo che corrisponde a tutta la catena muscolare posteriore, allora il trattamento di elezione è sicuramente quello della rieducazione posturale Mezieres.

Questo tipo di approccio terapeutico si attua attraverso una messa in tensione globale in associazione con una respirazione adeguata.

Il risultato è un progressivo e graduale allungamento di tutto il sistema muscolo-fasciale con conseguente riposizionamento articolare (in quanto i muscoli fanno lavorare meglio le articolazioni).

Questa tecnica è una “Ferrari” della riabilitazione in quanto permette di applicare una tensione attiva sfruttando la forza anteriore per allungare il distretto posteriore.

 

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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