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Come avvengono gli infortuni
Partiamo da un concetto fondamentale valido per qualsiasi sport che si pratica, sia che esso sia amatoriale o agonistico: ogni attività sportiva genera uno stress più o meno importante alle articolazioni; con questo non dico che lo sport fa male, anzi! Però è importante sapere che comunque ogni sport ha dei suoi lati oscuri.
Il paddle tennis non si esime da questa categoria, in quanto sono sempre più frequenti i pazienti che giungono nel mio studio per problemi legati a questo sport nuovo.
Questi infortuni del paddle tennis avvengono in quanto il tipo di sport risulta essere molto esplosivo e immediato, l’atleta per colpire con violenza la pallina esegue innanzitutto un movimento molto rapido dell’arto superiore attraverso un colpo Overhead, cioè sopra la testa.
Anche la schiena non è esentata da problemi, in quanto le continue rotazioni che il giocatore deve attuare per colpire velocemente la palla dopo che questa ha toccato la parete, genera una serie di squilibri muscolari che coinvolgono proprio le zone deputate alla rotazione del tronco, con conseguente dolore e assenza dai campi da gioco.
Rispetto al tennis che ha un campo non solo più grande ma anche regole diverse, il paddle necessita di tempi di reazione più rapidi, coinvolgendo il sistema muscolo-scheletrico ad una contrazione più veloce e istantanea.
Anche gli arti inferiori sono coinvolti, soprattutto per garantire stabilità al corpo sia durante i colpi sia per permettere al giocatore di muoversi e rispondere ai vari colpi.
Quali sono gli infortuni
Come abbiamo detto, gli infortuni che possono capitare ai vari giocatori sono vari e possono coinvolgere sia l’arto superiore che quello inferiore; vediamoli insieme:
- Epicondilite o dolore al gomito: questo sport risulta essere un “evergreen” per chi pratica uno sport con la racchetta. Generalmente il tennis ha come infortunio principale l’epicondilite (detta anche “gomito del tennista”), ma il padel ne risente forse anche di più: sebbene la racchetta del paddle sia più leggera di quella del tennis, i colpi che vengono eseguiti sono più rapidi e più improvvisi.
Le vibrazioni inoltre che si generano durante l’impatto sono uno stress importante per tutti i muscoli epicondilei, cioè quei muscoli che si originano dall’epicondilo mediale o laterale e che arrivano fino al polso e alle dita, permettendo la flessione o l’estensione delle dita e del polso.
Fondamentale è rivolgersi IMMEDIATAMENTE da un fisioterapista qualificato e specializzato in disturbi muscolo-scheletrici, in quanto intervenire precocemente riduce sofferenze e dolore per il dolore da epicondilite. - Traumi o lesioni alla spalla: Colpire ripetutamente la pallina con un movimento brusco e repentino può creare seri problemi alla spalla. Sebbene sia l’articolazione più mobile del nostro corpo, questa risulta essere anche la più complicata per biomeccanica e per il mantenimento della stabilità articolare. I traumi ripetuti possono creare problemi e andare ad intaccare tendini e tessuti molli come quelli della cuffia dei rotatori e del cercine glenoideo.
- Dolori al polso: sebbene siano abbastanza rari, sono da annoverare negli infortuni del paddle tennis, le vibrazioni e la continua presa in chiusura della mano portano ad un indolensimento del polso, con fenomeni quali tendiniti e presenza di trigger point che irradiano a livello del carpo generando un fastidioso dolore al polso.
- Mal di schiena: Il paddle fa venire mal di schiena o ha esacerbato un problema che era latente? La domanda generalmente mi viene posta dai miei pazienti e la risposta risulta essere difficile da inquadrare: nei pazienti lombalgici o con dolore alla colonna, non sempre è possibile eseguire un confronto tra prima dello sport e dopo. Certo è che però il continuo sovraccarico unilaterale (in quanto la racchetta da paddle si usa prevalentemente con una mano sola) genera squilibri a livello della muscolatura profonda e superficiale della colonna vertebrale. Come già accennato prima, anche le continue rotazioni possono creare un disequilibrio muscolo-fasciale con conseguente dolore e mal di schiena.
- Dolore all’anca e al ginocchio: cioè che spesso si riscontra nei pazienti che vengono nel mio studio per un problema all’arto inferiore e che associano come sport il paddle, è che generalmente non è presente una muscolatura idonea per svolgere questo sport.
Il paddle è controllo, equilibrio ed esplosività: tutto questo però va supportato a livello muscolare con un tono e un trofismo che deve essere eccellente. Se questo non avviene, le strutture molli e muscoli adiacenti cercano di vicariare il lavoro mancante creando una serie di movimenti anormali che alla lunga possono portare ad incidenti e dolori.
Frequente per esempio è anche un non idoneo tono del muscolo quadricipite, il quale genera una mancata resistenza ai traumi nel ginocchio, favorendo non solo un dolore al ginocchio ma anche una possibile lesioni a menischi e legamenti. - Distorsioni di caviglia: La caviglia, come il ginocchio, spesso è implicata nei traumi in quegli sport come tennis e paddle in cui c’è bisogno di un corretto appoggio del piede in maniera repentina. Poggiando male il piede oppure con un rapido movimento laterale, spesso si incorre in una distorsione alla caviglia, con possibile lesione dei legamenti stabilizzanti la caviglia. Frequente anche la lesione del tendine d’achille con conseguente necessità, in caso di rottura, di intervento chirurgico.
Come prevenire gli infortuni
Ciò che è fondamentale nell’esecuzione di qualsiasi attività sportiva è quella di eseguire innanzitutto un riscaldamento muscolare adeguato, in modo da permettere alle strutture articolari di scaldarsi e elasticizzare le varie componenti. Un’attività a bassa intensità e a bassa velocità permette al muscolo “fermo” di cominciare ad elasticizzarsi e a rendersi pronto per la sfida a paddle.
Sta andando molto di moda attualmente utilizzare sia per la prevenzione sia per la cura del dolore da racchetta nel paddle e nel tennis l’utilizzo di una fascia da braccio che sostiene e comprime la parte dove sono posizionati i muscoli flessori del carpo e delle dita.
Inoltre uno stretching della muscolatura sia dell’arto inferiore sia di quello superiore è importante per rendere il muscolo pronto alla contrazione e non incorrere in quei fastidiosi guai muscolari che possono portare l’atleta lontano dal campo. Per eseguire un corretto allungamento dei muscoli del gomito e dell’arto inferiore, potete prendere spunto da questi esercizi specifici per i muscoli epicondilei.
La preparazione all’attività fisica è fondamentale e deve essere eseguita con un istruttore capace di insegnare sia la tecnica sia di potenziare la muscolatura affinché non siano presenti squilibri muscolari con conseguenti traumi:
Un esempio è quello che comprende tutti i vari muscoli del bacino, i quali sono molto importanti e necessitano di allenamenti specifici che garantiscono all’atleta stabilità ed esplosività negli spostamenti.
Come guarire dagli infortuni
Se avete riscontrato uno degli infortuni sopra indicati oppure altri incidenti che affliggono la vostra sessione di allenamento, è bene iniziare subito a porvi rimedio.
Innanzitutto il consiglio fondamentale è quello di fermarsi e non proseguire negli allenamenti, questo per non indurre l’infortunio ad essere di entità superiore a quello che è. La maggior parte dei problemi che hanno gli sportivi generalmente possono esser risolti più facilmente e in minor tempo se gli atleti avessero preso coscienza sin da subito del problema e avessero interrotto l’allenamento.
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Oltre al riposo può essere utile anche la corretta scelta della racchetta, in quanto la tipologia e la struttura interna possono determinare l’insorgenza o no di un eventuale infortunio; generalmente ciò che consiglio è utilizzare una racchetta che sia un giusto mix tra controllo, leggerezza e potenza; questo è indicato maggiormente per quegli sportivi che si dilettano in maniera non professionistica in questo sport, senza però rinunciare alla qualità e al comfort di una racchetta ben realizzata.
Trattando numerosi pazienti che soffrono di problematiche all’arto superiore, ho potuto maturare una certa esperienza nella corretta scelta della racchetta; molti mi suggeriscono la racchetta acquistabile qui sotto, non solo perché si colloca in una fascia intermedia come livello di strumento, ma anche perché è capace di ridurre al minimo gli urti e le vibrazioni che si generano durante gli allenamenti.