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Insufficienza vertebro Basilare

Copertina insufficienza vertebro basilare
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Avere a che fare ogni giorno con pazienti che hanno problemi con l’equilibrio è una sfida ed argomento che mi appassiona ogni giorno di più.

É facile per noi terapisti scegliere di dedicarsi ad un ginocchio dopo un legamento crociato o ad una riabilitazione dopo una protesi per una coxartrosi; ciò che è veramente difficile è invece affrontare e risolvere problemi di equilibrio sia che essi possano giungere come vertigini che partono dalla cervicale oppure che nascano con dei semplici giramenti e sbandamenti dell’equilibrio.

Proprio poco tempo fa ho ricevuto una telefonata da un signore proveniente da Parma di nome Paolo (eh sì, ho pazienti che si rivolgono a me da tutta Italia nonostante io sia a Roma) che, con una voce dolcissima, mi chiedeva cosa si poteva con una insufficienza vertebro basilare che gli avevano diagnosticato poco tempo fa.

Dopo aver seguito i miei consigli ed aver fatto alcune delle terapie specifiche per questo problema, Paolo ha migliorato tantissimo la sua situazione rendendo gli sbandamenti pressochè inesistenti e facilmente gestibili.

Allora mi sono detto “ma come c’è lui, anche tante persone non hanno idea su cosa fare e come poter migliorare la situazione con questa patologia“.

Ecco quindi l’idea che sicuramente può esservi d’aiuto per capire bene cosa fare e perchè è il caso di farvi aiutare anche da un fisioterapista specializzato.

Allora, iniziamo questo percorso e scopriamo insieme come la fisioterapia può aiutare veramente tanto.

In questo articolo scoprirai tutto sull’insufficienza vertebro basilare e come Paolo ha cambiato la sua vita attraverso delle semplici sedute fisioterapiche con me.

Iniziamo!

Arteria Vertebrale:cos’è e dove si trova

Prima di parlare della terapia, dei consigli e dei trattamenti che ho eseguito a Paolo, è bene farvi un piccolo accenno anatomico per farvi capire esattamente cos’è e dove si trova l’arteria vertebrale.arteria vertebraleQuesto vaso sanguigno nasce a livello delle arterie succlavie (vicino la clavicola quindi) e salgono all’interno di specifici fori su per le prime sei vertebre della cervicale.

Salendo verso l’alto ecco che entrano all’interno del cranio attraverso un grande foro (chiamato proprio Forame Magno) ed entrano all’interno del cervello.

Ora dovete sapere che questo vaso va ad unirsi (nella foto ve ne ho mostrato solamente un lato per farvi capire il percorso) con l’altra arteria vertebrale del lato opposto andando a formare l’arteria Basilare.

Quest’arteria molto importante va a formare, insieme ai vasi anteriori che vengono dalle carotidi, quello che è comunemente chiamato il Circolo di Willis e che permette al sangue di arrivare sul cervello.

Ma perchè vi sto facendo tutta questa noiosa lezione di anatomia??

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Perchè è fondamentale capire come il percorso Arteria vertebrale + arteria Basilare + Arteria cerebrale posteriore è un continuo di irrorazione in quelle zone legate alla parte dell’equilibrio e dell’elaborazione degli stimoli della stabilità.

Sono coinvolti quei distretti come l’apparato vestibolare e il tronco encefalico che hanno la funzione proprio quello di recepire costantemente l’equilibrio e comandare il cervello affinchè si possa stare sempre in asse.

Ma cos’è l’insufficienza vertebro basilare?

“Ok Daniel, ma io voglio capire cos’è questa insufficienza”.Eccoti accontentato, vediamo allora qual’è la corretta definizione dell’insufficienza vertebro basilare.

L’insufficienza vertebro basilare è una condizione di sofferenza vascolare causata da una riduzione del flusso sanguigno nella zona cerebrale irrorata dall’arteria vertebrale e dall’arteria basilare.
Questa può essere accompagnata o da una riduzione cronica del sangue in quella zona oppure da una ischemia che blocca proprio il passaggio del sangue creando una condizione ben più grave.

Vediamo quindi che questa condizione è qualcosa che può essere suddivisa in due situazioni ben distinte:

  1. Insufficienza cronica: il vaso è deteriorato o sclerotico e la perfusione in quella zona è molto deficitaria, ma non è presente un vero e proprio ostacolo al flusso sanguigno.
  2. Insufficienza acuta: quà parliamo di un blocco vero e proprio del vaso (generalmente terminale) che genera una ischemia e una morte delle cellule del cervello. Ovviamente l’approccio terapeutico, in questa situazione, è completamente diverso che l’insufficienza nasca da un problema cronico.

Quali sono i sintomi dell’insufficienza vertebro basilare?

Sono sicuro che, se stai leggendo questo articolo, i sintomi potrai quasi descriverli tu a me. So che stai aspettando di leggere come ho potuto aiutare Paolo nella sua situazione ma ovviamente parliamo dei sintomi che anche Paolo aveva e che sono tipici dell’insufficienza vertebro basilare.Precisiamo una cosa però: ogni paziente è a sè e non è detto che chi soffre di insufficienza vertebro basilare presenti tutti i sintomi. Magari può presentarne qualcuno in forma accentuata ed altri no oppure presentarli tutti in maniera lieve.

Vediamo quindi quali sono i sintomi che sono legati all’insufficienza vertebro basilare:

  • Vertigini
  • Nausea
  • Visione Sdoppiata
  • Incapacità a stare in piedi o di camminare
  • Senso di confusione mentale
  • Sbandamenti
  • Sintomi legati alla zona irrorata che è occlusa (parola, ragionamento, movimenti facciali ecc.)
  • Nistagmo
  • Svenimento
  • Pallore
  • Ronzio all’orecchio
  • Visione offuscata
  • Difficoltà a deglutire (sia liquidi che solidi)
  • Cefalea
  • Difficoltà ad esporsi alla luce

Sicuramente però, di tutti questi sintomi che possono accadere in chi ha una insufficienza vertebro basilare, il più frequente è quello delle vertigini.

Cosa può occludere le arterie vertebrali?

osteofita cervicale rx

Abbiamo visto la definizione di insufficienza vertebro basilare, dove si trovano le arterie vertebrali, quali sono i sintomi…

Vi chiedo un ultimo sforzo prima di sapere cos’ha fatto Paolo per stare bene!

Sì perchè, capisco la vostra voglia di venire a capo della situazione, ma se non eseguo questi passi preliminari, rischiate di non comprendere esattamente il perchè è guarito.

Dicevamo dei motivi che possono incidere sulla funzionalità e sull’occlusione delle arterie vertebrali sono vari.

Vediamoli insieme:

  1. Artrosi alle vertebre del collo
  2. Presenza di osteofiti che irritano le arterie
  3. Ipoplasia arteria cervicale
  4. Traumi
  5. Movimenti esagerati del collo
  6. Movimenti rotatori ripetuti della cervicale
  7. Disallineamento o trauma dell’Atlante (prima vertebra cervicale)

Fisioterapia per l’insufficienza vertebro basilare

Siamo arrivati finalmente al punto che tanto volevate ascoltare, cioè come ho affrontato la situazione e migliorato la vita di Paolo.

Vi racconterò quindi tutte le fasi che generalmente vanno fatte durante una riabilitazione in questi generi di fastidi. Ovviamente sono le stesse fasi che ho seguito e che mi permettono quotidianamente di aiutare i miei pazienti.

Valutazione

La prima cosa che è necessario fare, quando giungono nel mio studio a Roma specializzato proprio sulla cervicale, è quello di eseguire un’attenta Valutazione.

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Dedicare almeno un’ora al mio paziente che soffre di sbandamenti e vertigini è quello che forse è più importante di tutta la fisioterapia per l’insufficienza vertebro basilare.

Infatti bisogna controllare vari aspetti in questi pazienti:

  1. Valutare le eventuali radiografie
  2. Valutare gli ecodoppler per indagare il flusso sanguigno sull’arteria vertebrale
  3. Eseguire dei test specifici
  4. Valutare i vari muscoli del collo
  5. Eseguire dei test per i legamenti e la stabilità del collo

Capite quindi come è importante dedicare almeno un ora di valutazione?

Riabilitazione per l’insufficienza vertebro basilare

Vediamo ora a quello che va fatta come fisioterapia per l’insufficienza vertebro basilare.

Paolo quando venne nel mio studio, dopo aver fatto un’attenta valutazione iniziale, si sottopose a quello che io chiamo “screening terapeutico” cioè una sorta di scansione completa, dalla testa ai piedi.

Questa scansione mi permette di capire innanzitutto come sono orientate e messe le varie vertebre (la cui posizione potrebbe influirmi sul flusso) e valutare l’eventuale presenza di disfunzioni.

Oltre a tutto ciò che riguarda il collo, è fondamentale anche andare a valutare la zona della nuca (zona dove spesso si genera un caratteristico dolore alla parte posteriore del cranio).

Vi chiederete quindi? Perchè quella zona in particolare?

Come spesso accade in situazioni complesse, è lo studio dell’anatomia e della fisiologia che riesce a venire in aiuto e indica la via da seguire.

Infatti l’arteria vertebrale, quando arriva a livello dell’atlante (nome della prima vertebra cervicale), esegue una sorta di curva, quello che è chiamato in gergo un Inginocchiamento.

Fisioterapia per cervicalgia
Il Dr. Daniel Di Segni mentre esegue una manipolazione cervicale

Ecco che quindi andare a monitorare la posizione e correggere la zona compresa tra Cranio, prima e seconda vertebra risulta essere fondamentale nella riabilitazione per l’insufficienza vertebro basilare.

Ricordo perfettamente come Paolo presentasse una disfunzione in avanti e a destra della prima vertebra cervicale.

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Ovviamente questa era la Sua situazione, che va valutata caso per caso.

Finito quà? Nient’affatto.

Sì perchè io non mi limito a togliere la disfunzione, voglio che il mio paziente GUARISCA. Per questo motivo, avendo “pulito” tutto il suo sistema vertebrale, ciò che risultava ancora escluso dal mio intervento è un’opera di Riarmonizzazione del Cranio.

No, non si esegue nessuna incisione sulla testa. Si intende un trattamento di lavoro sulla fascia connettivale che avvolge il cranio e che permette, attraverso una specifica metodica, di rinnovare e liberare alcune tensioni che bloccano il cranio.

Esercizi per l’insufficienza vertebro basilare

Queste furono le parole che disse Paolo dopo questa metà di trattamento

Daniel mi sento davvero meglio, ho la sensazione che il mondo sbarelli meno da quando abbiamo iniziato il trattamento. Ma ci sono cose che posso fare anche io?

Risposi che mi aveva letto nel pensiero.

Infatti per stare bene è importante anche eseguire un continuo esercizio nel migliorare la stabilità.

Migliorare la stabilità vuol dire eseguire un continuo martellamento dei centri dell’equilibrio.

Chi ha detto che non si può allenare il cervello????

Esistono infatti molti esercizi che possono esser fatti e che nel mio studio eseguiamo quotidianamente per allenare l’equilibrio.

Certo, il problema alle arterie vertebrali c’è, inutile negarlo.

Ma vediamo qualche esempio che può essere eseguito con l’insufficienza vertebro basilare.

Ciò che per esempio io consiglio spesso è cercare di esercitare la stabilità attraverso alcune pedane che servono proprio a dare stabilità.

Questa pedana propriocettiva serve proprio per allenare l’instabilità.

Ora, dopo aver acquistato questa pedana, un esercizio che potrete fare e che fanno i miei pazienti sono quello di mantenere l’equilibrio su questa pedana.
Se non sapete come farlo, ecco a voi il video su come migliorare l’equilibrio con la pedana.

Ovviamente questo è solo un esempio di ciò che consiglio e che faccio eseguire ai miei pazienti per stare bene con le vertigini.

Solamente dopo un’attenta valutazione potrò darvi vari esercizi per allenare l’equilibrio e tornare a stare bene.

 

Farmaci per insufficienza vertebro basilare

Sicuramente se state leggendo in questo paragrafo, avrete anche bisogno di alcune delucidazioni sui farmaci per l’insufficienza vertebro basilare.

Mi sembra ovvio che ogni farmaco che viene suggerito ai pazienti con questa patologia deve essere assolutamente prescritto da medici, specificatamente neurologi, che sapranno consigliarvi meglio la situazione.

labirintite terapia

Ovviamente la quantità e la frequenza dei farmaci anche questi dovranno essere scelti dal medico che vi ha in cura.

Generalmente per questa condizione i farmaci che vengono suggeriti sono quelli che servono a fluidificare il sangue. Infatti sia che l’insufficienza nasca da un’ischemia che si è venuta a creare oppure nasca da un problema di vasi sanguigni, l’obiettivo è quello di rende il sangue più liquido e libero possibile.

Se il sangue presente una componente corpuscolare massiccia, è più facile che possano venirsi a creare dei trombi (che generano quindi delle ischemie) oppure dei disordini di approvvigionamento sanguigno.

Nei casi invece di fenomeni di trombosi frequente, i farmaci che andranno ad essere suggeriti sono quelli che ridurranno il più possibile l’addensamento sanguigno.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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