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Contrattura Cervicale

contrattura cervicale guida
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Anatomia

Prima di parlare delle problematiche che possono portare ad un blocco della muscolatura del collo è bene eseguire un breve riepilogo di come è composto anatomicamente il rachide cervicale e quali sono le sue strutture funzionali.

cervicale anatomia
Esempio di vertebra cervicale con tutte le componenti

Quando si parla infatti di rachide cervicale si intende quella zona della schiena delimitata dalla testa superiormente e dalla gabbia toracica inferiormente; questa parte del corpo è composta da 7 ossa chiamate “vertebre” le quali risultano essere impilate l’una sull’altra andando a creare dei rapporti articolari sia con la superficie superiore che inferiore delle vertebre. Questi rapporti sono rappresentati dalle faccette articolari, cioè delle superfici piane orientate tra loro con un angolo di 45° e che permettono al collo di muoversi in maniera molto ampia e di orientare lo sguardo e la testa per esplorare l’ambiente circostante.
Queste vertebre sono dotate di una parte centrale chiamato corpo vertebrale al di sopra del quale possiamo trovare il disco intervertebrale, una sorta di cuscinetto morbido che ha la capacità di dividere le vertebre ma anche di distribuire le forze durante il movimento.
All’interno di ogni vertebre troviamo inoltre uno spazio all’interno del quale passa il midollo spinale che fuoriesce dalla testa e si dirige in basso verso la zona lombare: da ogni vertebra inoltre fuoriesce un nervo (chiamato appunto “nervo spinale”) che si occupa di innervare sia in senso motorio che sensitivo l’arto superiore.

Cos’è una contrattura?

contrattura cervicaleUna contrattura è una situazione di sofferenza delle fibre muscolari che non hanno la capacità di eseguire in maniera fisiologica la loro azione all’interno del proprio distretto, in quanto si trovano in uno stato di permanente contrazione senza la capacità di rilassarsi. Questa condizione determina quindi una serie di modificazioni a livello biochimico con conseguente deposizione di cellule legate all’infiammazione, le quali determinano una maggior impedimento delle sostanze nutritive di raggiungere le fibre muscolari.
Questa stasi a livello cellulare induce inoltre una difficoltà per il sangue e per le restanti sostanze nutritive di irrorare in maniera adeguata il distretto, generando quindi una sofferenza anche del tessuto connettivo che avvolge il muscolo sia internamente che esternamente.
Tutto ciò quindi si traduce in uno spasmo delle fibre muscolari che entrano in una condizione come di “paralisi” rimanendo bloccate in contrazione; questo fenomeno inoltre induce una serie di modificazioni a livello dei segnali che giungono al cervello il quale recepisce questo disturbo periferico come un fenomeno irritativo e generando quindi una sensazione di dolore ben definita.

Come capire

Una muscolatura bloccata a livello del collo è innanzitutto un qualcosa molto doloroso e che viene percepito immediatamente dal paziente come un senso di rigidità generale che interessa la zona del collo.
Molti infatti giungono nel mio studio dopo molto tempo che si è instaurato questo senso di rigidità e mi chiedono “ma come facevo io a capire che avevo una muscolatura bloccata al collo?”.
Questo avviene in quanto nella maggior parte della giornata ormai, passando molte ore davanti ad un monitor e facendo sempre meno sport, si percepisce meno questo senso di durezza della muscolatura e di mancanza di elasticità.

dolore cervicaleI segnali ovviamente che saltano all’occhio e che vengono immediatamente percepiti dal paziente (ormai quando è già necessario l’intervento di un fisioterapista specializzato in disturbi cervicali) sono un senso di dolore che interessa la zona del collo e che viene esacerbata durante i movimenti della cervicale (come per esempio girare la testa per guardare una cosa, oppure abbassare il capo).
Un altro segnale che deve comunque esser monitorato (in quanto il cervello ha già acceso gli avvertimenti che è presente un problema) è quello della rigidità durante i movimenti che si compiono: se notate che il vostro collo ha ridotto di molto l’escursione articolare durante la rotazione oppure durante l’estensione (andare a guardare verso l’alto), si avrà sicuramente anche un senso di tensione e di rigidità durante i movimenti, causato inoltre dal dolore che impedisce ulteriormente di compiere qualsiasi azione.

Nello specifico caso di una contrattura cervicale generalmente i pazienti, provando a toccarsi la parte interessata, sentono una sensazione di durezza al tatto, come se ci fosse una specie di nodo al muscolo e che è difficile da sciogliere: questa sensazione (che da molti viene descritta come una “nocciolina nel muscolo”) è proprio rappresentata dallo spasmo delle fibre muscolari che stanno soffrendo e dalla mancanza di scorrevolezza dei tessuti connettivi che avvolgono la zona.

Ricordiamo inoltre che a volte il dolore non è detto che sia sempre presente nello stesso luogo dove lo si percepisce: infatti durante i miei studi rivolti proprio all’indagine e alla risoluzione di problematiche dolorose e muscolo scheletriche ho potuto constatare come a volte il dolore venga percepito in un punto ma la cui origine non è sempre là, in quanto per alcuni fenomeni neurofisiologici il cervello fa percepire un problema in un luogo differente da quello effettivamente in disfunzione.

Quali esami vanno fatti per una contrattura cervicale?

Nonostante sia chiaramente un problema di natura muscolare, il mio consiglio è sempre quello di eseguire un RX per poter innanzitutto escludere che quel dolore possa provenire invece da qualche altro tipo di fenomeno.
Essendo una zona particolarmente delicata, la prudenza non è mai troppa e preferisco sempre indagare in maniera radiologica come è combinato l’assetto osseo del collo.
Ho parlato di osso appositamente in quanto questo tipo indagine va ad analizzare solamente la struttura calcica (quindi osso) e si può avere un quadro chiaro di come è la postura e l’eventuale distanza tra una vertebra e l’altra.

radiologo lastraAlcuni mi chiederanno: “ma se il mio problema è al muscolo, perchè non fare allora un indagine specifica per il muscolo?”
Andare a vedere quale fibra muscolare risulta essere in disfunzione è pressochè impossibile, ci si può avvicinare solamente attraverso una ecografia che però non ha la capacità di distinguere quale muscolo è bloccato e che crea dolore. Inoltre le contratture sono poco visibili ecograficamente e quindi questo tipo di esame non è molto indicato in presenza di dolore al collo.
La risonanza invece può essere un tipo di esame che non indica esattamente quale è la situazione del muscolo, bensì può andare ad evidenziare qual’è lo stato di salute dei tessuti molli (per tessuti molli si intende il disco intervertebrale, le inserzioni dei muscoli sull’osso e la cartilagine nelle superfici articolari).
Bisogna però precisare un concetto fondamentale riguardo alla risonanza magnetica: quando si va a fare un esame del genere, è bene ricordare che non è detto che una condizione evidenziata da un esame radiografico di qualunque tipo corrisponda direttamente ad un quadro sintomatologico e clinico. Nella mia pratica quotidiana ho osservato situazioni che radiologicamente erano disastrose ma che non avevano una sintomatologia clinica correlata al quadro propostomi.

A chi bisogna rivolgersi per questo dolore al collo?

Nel mio studio continuamente mi trovo di fronte a persone che non hanno le idee ben chiare su quale sia la figura cui rivolgersi in caso di un qualche problema al collo.

É il medico di base? Il Fisioterapista? L’ortopedico? Il fisiatra? Il massaggiatore cinese senza alcuna formazione medica?! ?

a chi rivolgersi per cervicaleSchiariamoci bene le idee: nel caso in cui sia presente una qualche problematica alla cervicale la figura di riferimento per questo genere di disturbo è sicuramente quella del fisioterapista. Infatti nel mio studio, essendo io un fisioterapista laureato e specializzato nel settore cervicale, applico con successo una serie di test funzionali e valutativi capaci di discriminare in maniera molto precisa e rapida quale è il muscolo che è entrato in disfunzione e quindi adottare una risoluzione efficace e veloce per il paziente.
Molti potrebbero pensare che il medico ortopedico sia la figura più indicata per ciò che riguarda questo fastidio; purtroppo però, come accertato a livello mondiale, lo specialista medico deve esser consultato solamente se, in fase di valutazione da parte del fisioterapista, siano presenti alcuni segnali/sintomi che comunque necessitano di una valutazione integrativa da parte del medico.
Nel mio lavoro vengono descritte queste condizioni come “Red Flag” cioè bandiere rosse, inteso come segnali che sconsigliano il trattamento riabilitativo e che necessitano di un controllo da parte dell’ortopedico.
Ma torniamo alla contrattura cervicale, come abbiamo visto questo tipo di condizione è assolutamente di pertinenza del fisioterapista che, in base alla sua esperienza e al suo tipo di approccio, si interfaccerà nella maniera più idonea al paziente. Ricordiamoci sempre che la persona che sta sul lettino è una persona che ha dolore e quindi bisognerà fargli percepire il meno dolore possibile per risolvergli efficacemente quella contrattura cervicale.

Ogni fisioterapista adotterà la strategia migliore secondo lui per risolvere questo tipo di problematica: potrebbe essere il massaggio, l’utilizzo di macchinari, strumenti in metallo per sciogliere il tessuto connettivo; ce ne sono vari e tutti molto validi.

Ciò che però deve esser chiaro è che in questo senso sono le linee guida internazionali che devono farci capire cosa fare e cosa non fare per questo tipo di malessere al collo.
Come da tempo ho adottato, nel mio studio viene eseguito continuamente un aggiornamento sulle piattaforme mediche a livello internazionale e, attraverso un continuo aggiornamento professionale, ho potuto elaborare un vincente approccio a questo tipo di problema combinando tutte le varie tecniche adatte per risolvere in fretta il problema riducendo non solo il dolore da parte del paziente, ma anche riducendo il numero di sedute necessarie per stare bene.

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Come sciogliere questo spasmo muscolare?

Abbiamo già detto come la figura fondamentale per risolvere in maniera sicura ed efficace questo tipo di contrattura è quella del fisioterapista. Vediamo adesso invece quali sono le tecniche più idonee che si usano per risolvere questo tipo di fastidio.

fibrolisi meccanica
L’approccio attraverso la fibrolisi meccanica permette un trattamento sicuro e molto efficace.

Una tecnica che trova in questo genere di disturbo una grandissima applicazione è la Fibrolisi meccanica: la tecnica è molto semplice e di per sè quindi estremamente efficace. Attraverso l’utilizzo di alcuni ganci specifici in acciaio assolutamente non dolorosi, è possibile avvolgere all’interno della conca dello strumento il ventre muscolare e, con una serie di manovre, permettere un rilascio veloce, efficace e duraturo della muscolatura. Questo avviene in quanto è possibile intervenire all’interno del tessuto connettivo che avvolge il ventre muscolare, favorendo quindi un maggior afflusso di sangue nella zona e una maggior scorrevolezza sui vari piani del collo, in modo da sciogliere completamente questa disfunzione.

Succede inoltre che questa contrattura muscolare possa esser nata invece da un errato posizionamento a livello delle superfici articolari, le quali determinano un segnale errato di posizione dei tessuti molli al cervello, il quale risponde attraverso un indurimento della muscolatura. Quindi potrebbe essere anche che la disfunzione cervicale nasce anche da un disturbo di carattere articolare (è un po’ il gioco se “è nato prima l’uovo o la gallina?”).
Per questo motivo trovo molto utile l’utilizzo della Tecnica Mulligan® (di cui sono operatore Certificato) che, nel caso del rachide cervicale, trova un grandissimo utilizzo e i pazienti trovano immediatamente un grandissimo beneficio.
Questa tecnica si basa sul riposizionamento articolare attraverso un approccio manuale completamente indolore per il paziente e attraverso un lavoro non solamente sul lettino, ma soprattutto in carico corporeo, quindi favorendo immediatamente il miglioramento non solo della sintomatologia, ma anche del recupero del movimento andato ormai perso.
Vi mostro quì sotto un esempio di trattamento cervicale che viene fatto sulle superfici articolari del rachide cervicale, come quello che eseguo io all’interno del mio studio.

Manipolazione vertebrale cervicale
Manipolazione vertebrale cervicale

Altro lavoro molto efficace in questo genere di problematica è quella di indurre una serie di cambiamenti neurologici nella zona muscolare attraverso una manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza: questo genere di trattamento è assolutamente sicuro e viene eseguito in quanto si esegue una manovra molto veloce in maniera però sicura (si raggiunge una sorta di barriera funzionale attraverso la combinazione di alcuni movimenti) e si fa collassare la pressione all’interno della cavità sinoviali presenti a livello delle superfici articolari, in modo da determinare una serie di informazioni a catena che fanno rilasciare la muscolatura.
Questo tipo di manovra ad alcune persone spaventa in quanto hanno paura che con il “crack” possa rompersi qualcosa: è ASSOLUTAMENTE FALSO!
Infatti per essere efficace è necessario che la manovra venga eseguita da una persona che sia altamente esperta e che abbia eseguito dei corsi specifici molto approfonditi.

Molto importante è anche utilizzare alcuni accorgimenti che si utilizzano nel caso di un trattamento per i trigger point che, in caso di contrattura muscolare, possono aiutare nell’immediato aspettando l’intervento fisioterapico.

“Rimedi della nonna” per una contrattura cervicale

Non avete possibilità di recarvi nel mio studio oppure siete troppo distanti? Volete provare intanto qualche rimedio “FAI DA TE”  per provare a sciogliere questa contrattura?

Vi mostro con cosa potete aiutarvi per cercare di tamponare la situazione favorendo quindi una diminuzione del dolore.

Innanzitutto una crema assolutamente naturale che può aiutare nello scioglimento di questa disfunzione muscolare è l’utilizzo di una pomata all’artiglio del diavolo.
Questo genere di prodotto naturale ha grandi proprietà soprattutto per il tessuto muscolare, in quanto ha la possibilità di evocare un grande calore benefico al tessuto, il quale ricordiamo ha capacità termolabili, quindi è molto suscettibile al calore o al freddo.

Nel caso in cui il vostro dolore cervicale vi arrechi uno stato d’animo ansioso e con forte agitazione, potrebbe aiutarvi anche prendere delle tisane rilassanti; ad esempio, una tisana all’Escolzia può aiutarvi molto non solo nella gestione del dolore, ma anche nel aiutarvi nel gestire al meglio come dormire con il dolore cervicale.

Test per la contrattura cervicale

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Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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