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Cervicalgia

cervicalgia
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La cervicalgia è una condizione dolorosa che interessa il rachide cervicale e che crea molto fastidio al paziente. Esistono varie cause che possono indurre questo fastidio che va trattato in maniera specifica attraverso la fisioterapia manuale.

Infatti questo termine è una parola comune in ambito sanitario che indica proprio dolore al collo (Cervical = distretto cervicale; algia= dolore) che viene avvertito dal paziente in maniera molto evidente e che può generare una serie di disturbi più o meno importanti e invalidanti.

Andiamo quindi a vedere quali sono le cause che generano questo fastidio alla cervicale e come intervenire efficacemente per risolvere.

Dove fa male

dove fa male la CervicalgiaAbbiamo detto che questa situazione avviene nel distretto del collo: ma esattamente in che punto?Questa domanda, seppur banale, nel trattamento che eseguo all’interno del mio studio , risulta essere molto importante per poter inquadrare meglio il problema e essere molto efficace nel trattamento. Infatti il paziente generalmente lamenta un dolore diffuso su tutto il rachide cervicale, non riuscendo a descrivere un punto ben preciso di esacerbazione del dolore: questo avviene in quanto qualsiasi struttura nel rachide cervicale dotata di innervazione sensitiva può essere soggetta a dolore cervicale.

Questa zona del corpo infatti spesso è molto soggetta a mostrare una dolenzia e un’irrigidimento in quanto innanzitutto è la zona più mobile di tutta la colonna vertebrale ed è dotata di molte strutture che stabilizzano ma nello stesso tempo favoriscono il movimento attraverso un attento controllo da parte del cervello.
Il dolore nella cervicalgia appunto comprende quindi tutta la zona che va dalla nuca fino alla zona delle spalla, prendendo quindi tutto il distretto compreso all’interno del trapezio.

Nella maggior parte dei casi infatti ciò che il paziente avverte come un dolore posteriore non è detto che l’origine di questo problema sia nello stesso punto in cui lui lo avverte: nel rachide cervicale infatti la zona descritta dal paziente può fuorviare il terapista che andrà a trattare un’area che però non è quella corretta. Solamente attraverso un’attenta valutazione con dei test specifici sarà possibile andare a capire quale muscolo crea la disfunzione.

Esistono studi condotti nei primi anni ’90 che mostrano le aree di dolore emanate durante l’utilizzo di una sostanza irritativa nelle superfici articolari del collo che ci ha permesso di creare una sorta di mappatura all’interno del quale è possibile capire quali sono le superfici articolari che creano quel dolore. In teoria ogni fisioterapista dovrebbe conoscere queste aree di dolore riferito che aiutano comunque ad avere anche un’idea su quali vertebre andare a trattare.

Come si manifesta

Parliamo ora della modalità di insorgenza della cervicalgia: infatti le situazioni che possono comparire in questo tipo di disturbo sono o che il paziente ha fatto un movimento improvviso errato e che gli ha determinato uno spasmo muscolare con conseguente dolore, oppure a seguito di posture ripetute ed errate il fastidio compare in maniera progressiva e invalidante.

Anche l’evoluzione del problema è collegato alla modalità di manifestazione del dolore al collo, in quanto sarà più intenso nei pazienti che hanno eseguito un movimento che li ha fatti “bloccare” mentre sarà più diffuso e più “gestibile” nei pazienti che hanno invece sopportato posture errate e movimenti viziati per lungo tempo.

Sebbene l’andamento della cervicalgia sia benigno, rimane il fatto che questa condizione va trattata in maniera seria e coscienziosa affidandosi ad un fisioterapista, in quanto la possibilità di sviluppare una condizione di dolore cronico nel collo è molto alta.

L’andamento di chi soffre di questa situazione è legata più che altro ad episodi che tendono a risolversi in maniera spontanea da soli: ATTENZIONE PERÒ!

Un dolore cervicale che si presenta significa che il cervello sta cercando di renderci partecipi che in quella zona c’è qualcosa che non va: ignorare questi segnali rendono quindi molto più difficile la risoluzione del problema e una degenerazione di tutte le strutture che altrimenti potrebbero essere risparmiate.

Generalmente chi soffre di cervicalgia è un paziente che tende ad avere un dolore al collo associato ad una rigidità muscolare ma che comunque gli permette di svolgere le normali attività di vita quotidiane, rimanendo come un fastidio doloroso nella zona della cervicale, evocabile con la palpazione in alcuni punti sul collo ma che non si riesce a risolvere con un semplice massaggio per “sciogliere” la parte.

Cervicalgia Sintomi

Se stai soffrendo di un dolore al collo, sicuramente vorrai sapere quali sono i vari sintomi che vengono comunemente accomunati con la cervicalgia: è necessario precisare intanto come la parola significhi proprio dolore alla cervicale, quindi è facile capire come la sensazione di dolore sia la parte predominante in questo genere di pazienti.

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Purtroppo però questo fastidio non sempre rimane isolato, bensì è accompagnato da una serie di disturbi associati che possono essere anche particolarmente invalidanti; vediamo insieme quali possono essere:

  1. Dolore: il dolore abbiamo detto come sia una sensazione che domina rispetto agli altri sintomi. Questo avviene in quanto i centri midollari che sono presenti a livello del midollo spinale ricevono una sensazione dalla periferia (dai muscoli quindi) che in quella zona c’è dolore e quindi il cervello attua una serie di impulsi in maniera cosciente che c’è un dolore in quella zona. Generalmente i punti che sono più colpiti sono quelli o alla base dal collo (quindi zona trapezio) oppure nella parte alta, quindi nella zona della nuca andando a mimare una condizione chiamata “cervicalgia di Arnold” che ricorda una condizione di mal di testa dietro la nuca.
  2. Giramenti di testa: i pazienti avvertono la sensazione a livello cerebrale di una sensazione di testa pesante, come un senso di galleggiamento perpetuo che è sempre presente durante i movimenti e durante la deambulazione. Seppur questo genere di fastidio non rappresenta un fenomeno di per sè preoccupante in termini pratici, in termini assoluti però rappresenta una condizione caratterizzata da un disturbo che coinvolge il rachide cervicale e che quindi merita attenzione. Ricordiamo inoltre come questo genere di situazione possa permanere nonostante la scomparsa del vero e proprio dolore cervicale, segnale quindi che rimane una sofferenza delle informazioni provenienti dal collo.
  3. Mal di testa: abbiamo visto più volte come i muscoli presenti a livello del rachide cervicale possano indurre di per sè una forma di mal di testa  e una cefalea molto importante. Questo perché nella zona alta del collo sono presenti alcune strutture che provengono dalla parte più interna del cervello e, se è presente una disfunzione a carico delle prime vertebre, queste possono trasdurre un messaggio errato che fa venire mal di testa. Inoltre un altro elemento molto importante che può far sentire al paziente anche un forte senso di cefalea sono la presenza di alcuni trigger point che si vengono a strutturare all’interno delle fibre muscolari e che sono capaci di emanare un dolore che si diffonde sulla testa in maniera molto invalidante.
  4. Rigidità: abbiamo detto come oltre al dolore che ha un andamento ondivago, possa permanere un senso di rigidità della zona dove i movimenti risultano essere rallentati e dove si percepisce di non poter arrivare alla fine di tutto il range articolare (quanto il collo riesce a ruotare) in quanto esiste qualcosa che tira e che impedisce quindi di eseguire tutti i movimenti. Vi assicuro che nel mio studio sono giunte persone con cervicalgia che hanno ignorato i propri sintomi e che, una volta decisi a farsi trattare, avevano la muscolatura dura quanto un masso.
    Ricordo un mio paziente ex tassista ormai in pensione, come quest’uomo aveva un distretto cervicale completamente bloccato non da qualche blocco metallico a seguito di un intervento chirurgico, bensì da una rigidità muscolare assurda che non permettevano il movimento neanche cercando di ruotare il collo con le mie due mani; assomigliava al legno per quanto era duro.
  5. Scricchiolii al collo: se durante i movimenti senti dei fastidiosi scricchiolii al collo, probabilmente il tuo distretto cervicale non solo soffre di una grave tensione, ma anche è presente una forma di degenerazione articolare chiamata “artrosi cervicale“. Questi rumori che si percepiscono sono spesso presenti nelle forme di cervicalgie presenti da parecchio tempo.
  6. Sintomi neurologici: seppur rari nelle forme solamente di dolore al collo, è importante menzionare anche ciò che può avvenire se all’interno del rachide cervicale è presente oltre al dolore anche una forma di discopatia. Infatti non è raro trovare in queste situazioni qualche compressione ad opera di un disco intervertebrale che è protruso oppure erniato e che comprime la radice nervosa: questo creerà quindi una serie di situazioni poco piacevoli per il paziente come senso di formicolio al braccio e che arriva fino alla mano, riduzione della forza, scosse elettriche e alterazioni della sensibilità tattile delle mani (parleremo quindi di Cervicobrachialgia).
  7. Disturbidell’udito: nei casi molto gravi, il disturbo che coinvolge il rachide cervicale si tramuta anche in una difficoltà di percepire in maniera nitida i suoni (questo perchè sono presenti degli  osteofiti che possono andare a ridurre la circolazione all’arteria che portano il sangue al cervello e che irrora l’orecchio interno).
  8. Alterazione del movimento della bocca: è ormai molto chiaro e comune a tutti la grande correlazione tra rachide cervicale e articolazione della bocca, la quale accompagna i movimenti del collo in tutto e per tutto. Quindi se è presente un’alterazione di movimento del collo e un assetto errato ad opera dei muscoli del collo, non è raro riscontrare dei disordini nel movimento di apertura e chiusura della bocca.

Cervicalgia e mal di testa

Vorrei però soffermarmi un attimo sulla presenza del mal di testa nei pazienti con una forma di cervicalgia: voi non potete immaginare quanto sia alta la correlazione di persone che giungono all’interno del mio studio lamentando sì un dolore al collo, ma con una frequenza veramente alta di mal di testa.

Ma come mai avviene questo? Abbiamo accennato come a livello del rachide cervicale alto siano presenti una serie di strutture che monitorano costantemente le informazioni provenienti da tutta la colonna, arrivando quindi ad addensare questa quota informazionale proprio nella zona alta della schiena.

In questo distretto inoltre sono presenti alcuni recettori posti proprio a livello della seconda vertebra cervicale che monitorano costantemente la posizione del dente dell’epistrofeo rispetto alla prima vertebra durante i movimenti di rotazione e inclinazione della testa. Questa zona svolge un importantissimo ruolo di stabilizzazione sia in base all’accomodamento della vista e dell’ambiente circostante, ma è una zona dove si strutturano anche i recettori posti a livello della capsula articolare di questa articolazione e che possono dare origine a vertigini e mal di testa.

É stato ormai comprovato da numerosissimi studi clinici e internazionali come il trattamento del distretto del rachide cervicale alto (cranio, Atlante ossia C1 ed epistrofeo C2) rappresenta un importantissimo strumento nel trattamento sia fisioterapico sia riabilitativo nei pazienti che soffrono di mal di testa.

Esistono infatti alcune tecniche che utilizzo per correggere la posizione della seconda vertebra cervicale attraverso una correzione assolutamente indolore per il paziente e che può in questo senso avere un beneficio immediato.

Alcuni potranno chiedere: “ma come fai Daniel a capire che la vertebra è ruotata e che crea problema?”

Per andare ad indagare la posizione esatta di C2 è possibile utilizzare un test ortopedico specifico chiamato “Flexion rotation Test”, uno dei più importanti test al mondo in ambito fisioterapico sia in percentuale di precisione e sia in affidabilità. Vi mostro qua sotto un esempio della manovra con un video dove viene spiegato bene come funziona questo test.

Diagnosi di cervicalgia

Ovviamente, parlando di una condizione che è prettamente rappresentata dal dolore, la diagnosi di cervicalgia è facilmente intuibile e quindi è facile per il paziente capire che si soffre di cervicalgia.

Ma come fare per andare più a fondo? Quali indagini devo fare per avere un quadro più ampio?

radiologo lastraSicuramente ciò che risulta essere un primo esame che può dare già l’idea di come è messo il rachide cervicale è quello della classica RX, capace di andare ad osservare la componente ossea e osservare non solo la sua forma ma anche la curva a carico delle vertebre del collo.

Infatti già con questo esame è possibile monitorare come sta messa la curva del distretto, se è presente un’aumento della curvatura oppure se c’è una verticalizzazione del tratto che può essere un informazione importante in fase di trattamento fisioterapico.

Nel caso in cui invece si sospetti di qualche disturbo che interessa il disco intervertebrale, allora l’esame più indicato è sicuramente quello della risonanza magnetica: infatti con questo esame senza alcun tipo di esposizione a radiazioni ionizzanti, è possibile andare ad osservare lo stato di salute dei tessuti molli e valutare in maniera più dettagliata e scansionata tutto il rachide cervicale.

Una TAC invece è un esame che viene richiesto raramente se non dopo visita neurochirurgica in cui il medico necessita di una maggior scansione e dettaglio con questo tipo di tomografia assiale computerizzata.

Cervicalgia Acuta

Alcune volte mi sento telefonate da pazienti nuovi che mi dicono “Gentile dr. Daniel Di Segni, la prego, mi aiuti! sono bloccato con il collo!”

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Ecco, quando si parla di blocco improvviso ed estremamente doloroso, quella è una cervicalgia acuta.

cervicalgia acuta

La cervicalgia acuta è proprio quella condizione in cui il paziente si ritrova da un momento all’altro con l’impossibilità completa di muovere il distretto cervicale. Nessuna rotazione, inclinazione è possibile, generalmente il dolore è talmente alto che sono collegati poi altri sintomi come Mal di Testa, Vertigini e muscoli contratti.

É fondamentale però, in questo caso, capire come nel caso di una cervicalgia acuta, il fattore tempo gioca un ruolo importantissimo.
Infatti prima si va dal fisioterapista specializzato meglio è.

Lo so, molti possono pensare e dire “vabbè ma come è venuto adesso passerà…” EH, magari fosse così!
Se il corpo manifesta un dolore molto forte e intenso in maniera acuta, vuol dire che c’è stato qualche disfunzione che si è palesata.

Vi pongo una domanda: andreste in giro con la macchina dove tutte le ruota sono completamente a terra? Non credo!!!

E allora come è possibile eseguire le normali attività quotidiane con un collo che non gira o è estremamente dolente?

Parlavo del fattore tempo come fosse importante, certo! Prima si interviene in questa situazione prima è possibile non solo far smettere quella zona di creare problemi, ma soprattuto evita che si instaurino quelle condizioni di sofferenza secondaria.
Questi fastidi secondari possiamo paragonarli a tutti quei compensi che si creano per far sì che la struttura non ceda.

Perché viene la cervicalgia?

Sì Daniel, abbiamo visto come diagnosticare e quali sono i sintomi della cervicalgia, ma come viene?
Bella Domanda!

Sicuramente ciò che noi possiamo andare ad indicare è un atteggiamento e un indagine di massima che può determinare questa condizione, ovviamente però ogni situazione è a sè stante e va valutata in maniera molto attenta in sede di valutazione.

Infatti i motivi per il quale può venire un dolore al collo sono vari e quindi ognuno ha un proprio grado di intensità e di condizione, come sarà diversa la percezione del dolore da un individuo all’altro; certo è che esistono però alcune condizioni che presuppongono maggiormente a questo genere di condizione e andremo quindi a vederle passo passo.

postura computer
postura errata davanti al monitor
  • Postura errata: Alzi la mano chi durante la giornata, magari al lavoro o mentre si rilassa, riesce a mantenere per più di 15 minuti una postura sempre corretta?! Nessuno vero!
    Esatto, la postura non corretta durante l’attività lavorativa davanti ad un computer per esempio, è una delle cause maggiori nei pazienti che soffrono con il dolore al collo. Molto spesso per leggere meglio davanti allo schermo, per eseguire una determinata azione al terminale ci mettiamo in posizioni molto scorrette che mettono una grande tensione e carico le vertebre e i muscoli del distretto cervicale, i quali cominciano ad andare in disfunzione generando non solo dolore, ma anche disturbi anche seri come discopatie, vertigini e mal di testa. Più avanti vi suggerirò anche dei piccoli accorgimenti da poter utilizzare nel vostro lavoro per correggere istantaneamente la postura davanti al computer.
  • Eccessivo utilizzo del cellulare: In America è stato chiamato “Text Neck” cioè collo dello scrittore da cellulare; infatti sempre più spesso, se ci si ferma per strada, si può vedere decine di persone con il capo piegato a controllare il cellulare oppure rispondere in una qualche applicazione di messaggistica. Questa flessione del capo in avanti risulta essere molto deleteria per il rachide cervicale che comincia a ricevere un carico distribuito non in maniera uniforme, bensì in avanti con una progressiva scomparsa della curva lordotica cervicale e con comparsa di cervicalgia. Per dare bene un parametro di quello di cui sto parlando, è stato eseguito uno studio che mostra come tenere il capo piegato completamente per scrivere sul cellulare equivale, per un gioco di leve, ad avere un carico sui dischi intervertebrali pari a due casse di acqua grandi da asporto…Vi sembra poco?!?!!?
  • Trauma: ovviamente un trauma che coinvolge sia il distretto muscolare sia un colpo ricevuto, magari durante una caduta, rappresenta un motivo molto valido per cui soffrire con il collo. Fondamentale in questo genere di situazioni è metterci subito mano affidandosi ad un fisioterapista esperto e utilizzando le migliori tecniche in ambito riabilitativo.
  • Alterazioni genetiche del tessuto connettivo: Spiego meglio cosa intendo: ci sono persone che, nonostante non svolgano regolarmente un allungamento oppure non pratichino nessuno sport particolare, risultano essere particolarmente elastiche e non hanno, apparentemente, problemi di accorciamenti dei muscoli. Esistono invece persone che, nonostante facciano movimento continuo, sono perennemente corti muscolarmente e soffrono di rigidità; questo avviene in quanto è scritto comunque nel DNA quanto una persona è elastica e quanto il tessuto connettivo che avvolge la muscolatura (ricordiamo come la fascia sia un tessuto che trasmette forze e tensioni e racchiude tutto il corpo umano) è elastico oppure rigido.
  • Ansia: anche gli stati alterati di stati d’animo contribuiscono ad aumentare la tensione a carico del distretto del collo, in quanto in alcune persone (soprattutto donne ma ormai anche gli uomini) si tende ad accumulare lo stress e le tensioni emotive proprio nella muscolatura del collo che, arrivata ad un certo grado di tensione, inizia poi a fare male e dare origine ad una serie di disturbi molto seri che è bene risolvere in maniera multidisciplinare anche con figure come psicoterapeuta e psichiatra in alcuni casi.

Specialista nel dolore al collo

Come ormai dimostrato a livello mondiale, la figura a cui rivolgersi nel caso in cui si abbia un dolore al collo e alle spalle è sicuramente quello del FISIOTERAPISTA, il quale ha una serie di competenze in questo distretto capace di poter andare a trattare questa condizione e risolverla nel migliore dei modi.

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Purtroppo il mondo della fisioterapia evolve in maniera molto rapida ed è importante potersi affidare in maniera sicura ad un professionista che svolga un continuo e specializzato aggiornamento proprio nel sapersi destreggiare tra le varie condizioni esposte dai pazienti; per questo motivo nel mio studio ho potuto svolgere una continua opera di formazione specifica nel trattamento dei disturbi che riguardano in maniera specifica il distretto cervicale nelle sindromi dolorose e muscolo scheletrico. Non tutti i fisioterapisti svolgono un tale aggiornamento e, per motivi di mercato, non hanno la capacità di dedicare le proprie finanze per specializzarsi nella risoluzione della cervicalgia, quindi si rischia di affidarsi ad un fisioterapisti che svolgeranno un “trattamento buono per tutto” ma che non è specifico per il vostro tipo di problema che magari necessita di accortezze e tecniche specifiche.

Per questo motivo vi invito a controllare le mie recensioni proprio in merito al trattamento dei dolori alla cervicale e poter scegliere in serenità a chi affidare la vostra salute.

Spesso si sente di pazienti che prima vanno dal medico ortopedico per sapere cosa fare, il quale generalmente dopo una visita consiglia alcuni trattamenti…guarda caso…FISIOTERAPICI! Quindi per quale motivo perdere tempo da un medico ortopedico per poi sapere quale trattamento fare, quando è possibile già saperlo attraverso una valutazione fisioterapica con uno specialista nel trattamento cervicale?
Ormai inoltre va molto di moda la figura dell’osteopata perché si dice che “abbia visione olistica”, la quale però è di indole intrinseca nella figura del fisioterapista e che ha quindi tutti i mezzi per valutare a 360° la condizione del paziente e poter curare in maniera efficace il problema. Inoltre le tecniche che vengono spesso enfatizzate nel trattamento osteopatico è insegnato ed è di pertinenza anche e soprattutto del mondo riabilitativo fisioterapico.

Cervicalgia Rimedi e Cura

“Dottore, quali sono i rimedi alla cervicalgia?”; questa domanda è forse una delle più frequenti che ricevo durante i colloqui conoscitivi nello studio. Come al solito la cosa fondamentale in questo genere di trattamenti è capire bene l’eziologia del problema e quindi come intervenire, capire se il problema nasce più da un disturbo di postura, di infiammazione oppure dai muscoli.

Nella mia pratica clinica, seguendo molti corsi specialistici in terapia manuale, ho potuto elaborare un tipo di trattamento che coinvolge più metodiche riabilitative e terapeutiche andando a creare una sintesi nel trattamento mirato e specifico del disturbo del paziente, in modo da ridurre al massimo il numero di sedute ed essere più efficaci e risolutivo sconfiggendo il dolore.

Ma veniamo alle tecniche che possono essere utilizzate per questo disturbo:

  1. Fisioterapia per cervicalgia
    Il dr. Daniel Di Segni mentre esegue una manipolazione cervicale

    Manipolazioni vertebrali: padroneggiare una manipolazione vertebrale è qualcosa di molto complicato che necessita di grande esperienza e di corsi di grande rilievo internazionale. Quando si parla di manipolazione al collo parliamo di una manovra che viene eseguita a grande velocità eseguendo un movimento rapido con un’ampiezza ridotta (infatti si chiamano HVLA cioè High Velocity Low Amplitude Thrust) andando prima di tutto a crearmi una barriera muscolare mantenendo però l’asse corporeo intatto (riducendo quindi al massimo eventuali effetti lesivi per il paziente) e, attraverso un movimento rapido, si esegue un movimento che va oltre questa barriera “fittizia” andando a creare un classico rumore di CRACK che non è altro che la liberazione a livello delle superfici articolari del gas all’interno della capsula sinoviale.
    Questo movimento induce una serie di effetti neurofisiologici che riducono il dolore, rilasciano la muscolatura e liberano i movimenti del paziente in maniera molto rapida e risolutiva. La tecnica è assolutamente sicura e priva di rischi, che vengono spiegati e descritti al paziente prima del trattamento.

  2. Mobilizzazioni cervicali: Eseguire una mobilizzazione vuol dire eseguire una manovra che permette il recupero graduale del range di articolarità e di movimento fisiologico. Per eseguire questo è possibile ricorrere alla tecnica Mulligan® (di cui sono un terapista qualificato con diploma internazionale) che è una tecnica approvata scientificamente che, in carico completo del peso corporeo e con il movimento attivo del paziente, si recupera in maniera sorprendente il movimento che è stato perso e si assiste alla scomparsa immediata del dolore fino a prima percepito.
  3. Fibrolisi meccanica:  nel caso in cui invece si voglia eseguire un rilascio selettivo di alcuni gruppi muscolari, questa tecnica chiamata fibrolisi meccanica aiuta nel trattamento e favorisce il graduale e duraturo release della muscolatura andando a sciogliere quel tessuto connettivo ormai addensato di cui abbiamo parlato prima.
  4. compressione ischemica trigger pointTrattamento dei Trigger point: nel caso in cui invece alcune fibre muscolari siano andate in disfunzioni e creino questi dolori, il trattamento dei trigger point risulta essere molto indicato in questo genere di casi, dove c’è la risoluzione pressochè immediata della problematica attraverso una serie di manovre atte proprio a spegnere e vascolarizzare le fibre muscolari entrate in blocco.
  5. Trattamento dei disordini Temporo-mandibolari:abbiamo accennato come anche la bocca giochi un ruolo importante nel trattamento della cervicalgia e come vada contemplato anche questo distretto. Esistono infatti manovre specifiche che vengono eseguite nello studio per sciogliere la muscolatura della bocca e per rieducare il movimento della mandibola, in modo da indurre un importante rilassamento e scomparsa del dolore al collo.
  6. Rieducazione posturale Mezieres: nel momento in cui è stato riscontrato come la cervicalgia sia solamente la punta dell’iceberg del problema, che è riconducibile ad una serie di disfunzioni di carattere connettivale che coinvolgono tutto il corpo, ecco che entra in gioco la rieducazione posturale Mezieres dove attraverso una progressiva messa in tensione in maniera globale, sarà possibile correggere ed allungare la struttura connettivale e risolvere efficacemente il dolore al collo.

Rimedi della nonna per la cervicalgia

Non sempre però è possibile venire quà a Roma per risolvere questo problema, e quindi ecco che vi illustro qualche rimedio semplice per poter intanto affrontare il problema e tamponare la situazione dolorifica.

Innanzitutto ciò che mi viene da consigliare è utilizzare per sciogliere la muscolatura del collo una crema all’artiglio del diavolo, un rimedio omeopatico che ha grandi capacità terapeutiche per scaldare e sciogliere i muscoli.

Anche l’acquisto di un cuscino adeguato per il collo è un buon inizio per poter risolvere il proprio problema e dormire meglio; quì sotto ve ne mostro un modello che ho anche io e con cui mi trovo molto bene.

Se però volete correggere anche la postura durante la giornata lavorativa, è bene iniziare anche da una sedia adeguata e corretta al vostro desk; per questo motivo vi consiglio questa sedia che ho potuto sperimentare in molti pazienti che ha cambiato l’assetto sia in chi soffre di sciatica sia per correggere in maniera globale la postura al computer.

Un altro consiglio che posso suggerirvi intanto per aiutarvi nella gestione della cervicalgia è quella di posizionare lo schermo del vostro computer esattamente in asse con gli occhi, in modo da accomodare il più possibile lo sguardo e il collo durante la giornata. Lo utilizzo nella mia casa e mi ci trovo molto bene.

Nel caso in cui vogliate cimentarvi invece nella disattivazione di alcuni trigger point, vi consiglio questa pallina dura molto comoda studiata apposta per questi fasci di fibre su cui è necessario rullarsi e sciogliere la muscolatura.

Esercizi Cervicalgia

La corretta esecuzione di alcuni esercizi può essere determinante nel sconfiggere la condizione di dolore cervicale, per questo motivo è bene affidarsi alle mani giuste che sapranno indicare gli esercizi più idonei per la vostra situazione. Ovviamente non potrò visitare ognuno di voi, ma posso consigliarvi qualche esercizio “generale” che può esser d’aiuto per risolvere.

Il primo è quello della tecnica Mulligan che può essere eseguita con l’asciugamano e serve proprio per recuperare il movimento della rotazione in maniera graduale e ottimale.

Un altro tipo di esercizio che può esser svolto è quello della scuola Egoscue che si basa sulla riprogrammazione cerebrale del movimento intervenendo in maniera indiretta per sciogliere e allentare la tensione sul collo.

Il primo serve a sciogliere il trapezio e la zona inferiore del collo con un esercizio che può esser svolto in qualsiasi momento e che aiuta tanto facilmente.

Altra tecnica che utilizzo nello studio è quella della metodica McKenzie che aiuta nel ristabilire i corretti movimenti del collo e permettere una gestione ottimale dei dischi intervertebrali. In questo tipo di lavoro infatti si recupera l’estensione e la flessione in maniera attiva e senza dolore.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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