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Sbandamenti al risveglio

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Perché gli sbandamenti sono più frequenti al mattino

Come mi capita spessissimo nel mio studio a Roma, ricevo pazienti che hanno problemi di equilibrio e che soffrono di questa fastidiosa sensazione durante la giornata, ma una quota parte di questi la sentono anche al mattino. Molti mi dicono infatti che con l’avanzare della giornata sentono più un senso di stanchezza e di instabilità, ma molti altri già dal risveglio. Nel corso del tempo, essendo io uno specialista di questo genere di condizione, mi sono chiesto come mai avviene questo e ho pensato che anche te che stai leggendo questo articolo te lo stai chiedendo.

Beh, c’è da dire inizialmente che ovviamente, va da sé che non siamo tutti uguali e ognuno avrà le sue differenze, nonostante il disturbo è lo stesso; però ci sono alcuni che al mattino si sentono, come aprono gli occhi o si mettono seduti, già un problema di giramenti di testa appena sveglio.

Sbandamenti al risveglio causeQuesto avviene fondamentalmente per 3 motivi:

  1. Il sonno non è stato ristoratore per le strutture muscolo-scheletriche come la cervicale, la mandibola e, con il carico corporeo, queste strutture “scricchiolano” e lamentano un problema che è fondamentale trattarlo con un fisioterapista specializzato come me.
  2. Per una componente visiva che risulta essere alterata (e che deve essere valutata attentamente durante la prima valutazione nel mio studio a Roma) e che non permette un rapido accomodamento degli occhi all’ambiente circostante con conseguente senso di sbandamento quando mi alzo dal letto.
  3. Se sono presenti alterazioni neuro-vascolari (non patologiche ma comunque disfunzionali) a carico della testa, orecchio interno o della cervicale, ecco che si palesa velocemente questo tipo di problema di instabilità.

Capite come quindi può essere variegata la situazione che deve essere inquadrata per capire quanta è la percentuale di un distretto rispetto all’altro o se ci sono ulteriori variabili da analizzare.

Una sintesi chiara: perché al mattino è più facile sentirsi instabili

Dopo aver visto le cause principali, può essere utile mettere un po’ d’ordine.

Quando tratto pazienti che mi raccontano di “sbandamenti appena svegli”, cerco sempre di spiegare che non esiste un’unica causa valida per tutti, ma un insieme di fattori che al mattino si combinano tra loro.

Ecco una sintesi semplice e non medica, che aiuta molte persone a capire cosa succede realmente.

Cause funzionali più comuni (non diagnostiche)

Si tratta di condizioni normali o funzionali, che posso valutare come fisioterapista perché riguardano l’apparato muscolo-scheletrico, l’equilibrio o la gestione delle informazioni sensoriali.

Ad esempio:

  • rigidità cervicale mattutina dovuta alla posizione del sonno
  • tensione dei muscoli suboccipitali (quelli che collegano cervicale e occhi)
  • postura notturna che “chiude” il respiro o comprime certe strutture
  • ipotensione ortostatica fisiologica, cioè il calo di pressione quando ci si alza troppo velocemente
  • occhi lenti nel riadattarsi alla luce dopo molte ore chiusi
  • vestibolo poco reattivo appena alzati dal letto

Questi sono tutti aspetti che possono influenzare la stabilità, senza implicare patologie.

I meccanismi con cui queste cause possono generare sbandamento

Molte persone non lo sanno, ma al mattino avvengono piccoli “aggiustamenti” naturali nei sistemi che regolano l’equilibrio:

  • il cervello deve ricalibrare le informazioni da cervicale, occhi e orecchio interno
  • i recettori cervicali, se rigidi, possono inviare segnali meno precisi
  • gli occhi, appena aperti, hanno una convergenza più lenta
  • se ti alzi bruscamente, la pressione può abbassarsi e causare un attimo di instabilità
  • il sistema vestibolare può essere meno pronto dopo ore in cui sei stato immobile

È una fase di transizione: per alcuni dura pochi secondi, per altri qualche minuto.

Cosa posso fare come fisioterapista in questi casi

Qui rientro pienamente nelle mie competenze.

Quando valuto un paziente con sbandamenti mattutini, verifico:

  • come si muove la cervicale appena sveglio
  • se ci sono tensioni nei suboccipitali
  • come si comportano gli occhi nei piccoli movimenti
  • come reagisce il sistema vestibolare ai cambi di posizione
  • quali posture notturne possono aver contribuito

In base a ciò imposto:

  • esercizi di riattivazione dolce al mattino
  • lavoro specifico sulla cervicale
  • esercizi oculomotori semplici e mirati
  • tecniche per migliorare la propriocezione
  • suggerimenti pratici sulla postura notturna
  • se necessario, un percorso di riabilitazione vestibolare

Differenze vertigini oggettive e vertigini soggettiveIl tutto rientra perfettamente nella fisioterapia posturale e neuro-muscolo-scheletrica.

Quando invece è utile un parere medico

Non è frequente, ma in alcuni casi è giusto rivolgersi al medico.

Lo consiglio sempre quando:

  • lo sbandamento è accompagnato da vertigine rotatoria intensa
  • ci sono svenimenti, perdita di coscienza o forte nausea
  • compare perdita dell’udito, acufeni improvvisi o visione sdoppiata
  • i sintomi mattutini peggiorano rapidamente o sono molto intensi

In questi casi il mio ruolo è orientare la persona verso lo specialista più adatto, non fare diagnosi.

Il ruolo della posizione mantenuta durante il sonno

Quà già mi sento alcuni di voi dire “ma io ho sempre dormito in quel modo, possibile che solo adesso ho il disturbo delle vertigini al mattino?”

Beh, innanzitutto ci possono essere anche situazioni in cui il sistema cervicale o craniale non riesce più a gestire lo stress meccanico di una posizione anomala e quindi lamenta fastidi.

Infatti, molto spesso accade che una persona magari si addormenta anche in maniera corretta senza assumere anomale posture durante la notte, ma poi, nel pieno del sonno, ci si ritrova in situazioni tragiche.

Ora con questo non sto dicendo che una persona deve dormire “mummificata” ma sicuramente però passare magari 8 ore di notte a pancia sotto con la testa ruotata, con un cuscino inadeguato e magari anche con il braccio infilato sotto al guanciale, sicuramente bene non fa!

Se dovessi stilare una classifica dei modi in cui mi piace che le persone dormano, direi sicuramente a pancia sopra oppure di lato. Il tutto però a patto che ci sia un bel e buon supporto cervicale in modo da sostenere il collo. Infatti si è visto che anche il perdurare di posizioni (in questo caso a pancia sotto) di estrema rotazione possa determinare inevitabilmente uno stress meccanico al distretto cervicale ma anche a livello vascolare delle arterie che vanno verso il cervello. Tranquilli! Il corpo compensa in svariati modi, ma io dico sempre che è bene aiutarlo sto povero collo.

Anche la posizione del sonno può riverberare una tensione miofasciale anche a carico della mandibola e dei suoi recettori che comunicano comunque con l’orecchio interno e generare questi fastidiosi sbandamenti al risveglio.

Rigidità cervicale notturna e recettori propriocettivi

Questa condizione che magari si aggrava durante la giornata, può portare inevitabilmente a una rigidità cervicale che poi, al mattino, può dare questi giramenti di testa appena sveglio.

Se si passa durante la giornata ore e ore davanti ad un monitor, alzandosi nel migliore delle situazioni una volte ogni 3-4 ore solo per andare a fare pipì per poi tornare subito nella postazione, è normale che si accumula carico sulla zona cervicale.

A questo poi, se ci sommiamo posizioni strane adottate durante la notte e magari un bel serramento della mandibola, ecco che facciamo facilmente la combo micidiale affinchè vengano le instabilità al risveglio.

I recettori propriocettivi presenti non solo nel collo, ma anche nella nuca e nella mandibola registrano costantemente la struttura muscolare. Ossea, legamentosa, vascolare ecc. e informano il cervello di cosa sta succedendo. Se questi recettori propriocettivi “sparano” un informazione anomala per svariate ragioni, ecco che il sistema risulta essere perturbato e darà un senso di instabilità appena si mettono i piedi a terra dal letto.

Capire queste dinamiche non è semplice, infatti la mia prima valutazione dura molto proprio perchè devo studiare ogni aspetto che perturba i vari sistemi e capire come dialogano tra loro per poter adoperare un trattamento e strategia riabilitativa vincente.

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Cause principali degli sbandamenti al risveglio

Vediamo allora quali possono essere le cause principali degli sbandamenti al risveglio in modo da comprendere bene la situazione:

Microinstabilità cranio cervicale e postura del collo

Non è raro ormai trovare persone che tendono, per “liberarsi” un po’ la zona cervicale, a scrocchiarsi da soli il collo con manovre in rotazione, per generare quel fatidico “crack” che li fa sentire più liberi.

Questo tipo di pratica, nel lungo periodo, può sicuramente generare ad avere quella che si chiama microinstabilità, cioè una sorta di gioco o di lassità nelle articolazioni del collo, che poi durante il sonno manifestano questa problematica di equilibrio.

Ricordo un paziente anni fa che veniva a studio che lamentava di passare a volte intere nottate per scrocchiarsi il collo perchè cercava questo labile ed effimero senso di miglioramento della zona del collo. Vi assicuro che il lavoro per correggere questa abitudine è stato lungo e tortuoso (ma fortunatamente vincente).

Anche il mantenimento della postura mantenuta durante la giornata, può giocare un ruolo importante negli sbandamenti al mattino. Se si passano ore praticamente a 10 cm dallo schermo del computer oppure in posizione errate con una iperflessione cervicale, ecco che queste condizioni possono concorrere nel portare gli sbandamenti al risveglio.

Ipotensione ortostatica mattutina

Ad alcune persone invece, avviene quella che si chiama ipotensione ortostatica, cioè una condizione che avviene quando dalla posizione sdraiata a quella seduta si sente una sorta di mancamento o di abbassamento della pressione sanguigna. Sebbene questa condizione, tranne certe situazioni precise, non rappresenti una vera e propria emergenza clinica, v assicuro che è più frequente di quanto pensiate.

Questo poi avviene perchè le strutture del nervo vago e a livello vascolare, nei cambi di posizione, risultano essere come rallentati e la loro risposta non è rapida con conseguente senso di instabilità quando ci si mette seduti dal letto.

Risulta essere, per questo motivo, una buona norma ricordarsi sempre di alzarsi con lentezza, ascoltando ciò che dice il nostro corpo e favorire un adattamento di un certo tipo.

Vi do una piccola chicca: in alcune religioni sono presenti infatti alcune “preghiere” che una persona deve fare appena ci si alza dal letto che hanno una durata esattamente uguale a quella che serve per chi soffre di ipotensione ortostatica per alzarsi; questo per dire come a volte anche gli antichi erano arrivati a sconfiggere alcune situazioni in maniera pratica ma con una connotazione religiosa.

Sistema vestibolare non ancora “calibrato”

Ma allora, è il vestibolo che soffre quando si hanno questi sbandamenti quando ci si alza dal letto oppure no? Diciamo sia di sì che di no. Infatti il vestibolo, in alcune persone, risulta essere come con una scarsa reattività e con una diminuzione dei riflessi vestibolari. Questa è una caratteristica per esempio delle persone di una certa età che presentano una fisiologica iporiflessia vestibolare cioè una sorta di diminuzione delle risposte che l’orecchio interno dà in termini di equilibrio.

Al mattino infatti non è raro riscontrare anche una diminuzione delle performance relative all’equilibrio anche per colpa degli occhi: gli occhi che presentano problemi come forie, alterazioni di convergenza e della messa a fuoco, dopo esser stati 8 ore a riposo, si ritrovano tutto d’un tratto a dover calibrare informazioni spaziali che vengono recepite proprio dall’occhio.

Se questi occhi però lavorano male, ecco che l’informazione di alcuni riflessi che collegano occhio e vestibolo risultano essere alterati con sbandamenti al mattino. Per questo motivo infatti, quando la causa è da ricercare nel comparto visivo, questi sono pazienti che alla sera stanno meglio rispetto alla mattina e il motivo è proprio perchè gli occhi hanno “preso le misure” rispetto alla mattina.

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Come distinguere sbandamenti cervicali da altre cause

Sintomi tipi di origine cervicale

Se al mattino ci si sveglia con:

Ecco che probabilmente gli sbandamenti hanno una quota parte della sua origine dal collo. Se poi ci sommiamo una postura alterata durante la giornata con posizioni anomale, traumi al collo in passato (come colpo di frusta) oppure delle discopatie cervicali attive in atto, ecco che è facile capire come il problema possa esser dipeso dal collo con giramenti di testa al mattino.

Quando sospettare origine vestibolare o pressoria

Diciamo però che se, oltre all’instabilità nel camminare, c’è anche un forte senso di vertigine rotatoria della stanza (non personale ma proprio tutto l’ambiente circostante che gira ed è come “dentro una lavatrice”) allora è il caso di parlare con un medico otorinolaringoiatra.

Infatti possono esserci o malattie come una labirintite oppure una neurite vestibolare che possono presentarsi anche al mattino e al risveglio.

Altra cosa è che se il paziente lamenta senso di svenimento, sincope, incapacità a reagire ad alcuni stimoli oppure un malessere generale, allora potrebbe essere il caso che il problema vada ricercato a livello del cuore o di un mal funzionamento della gestione pressoria e necessiti di un controllo medico.

Capite come a volte lo stesso sintomo vada inquadrato da più angolazioni per capire se è di gestione fisioterapica oppure medica o internistica.

Cosa fare per prevenire gli sbandamenti mattutiniCome prevenire sbandamenti mattutini

Scelta del cuscino e posizione mentre si dorme

Abbiamo già accennato sull’importanza della posizione notturna durante il sonno. Secondo me la cosa migliore, prima ancora di coricarsi, è dotarsi di un buon cuscino con cui dormire.

Personalmente, per il mio tipo di collo e per la mia situazione, mi trovo molto bene con un cuscino classico a saponetta in Memory Foam (personalmente ho acquistato su amazon questo modello quì): questa tipologia di materiale ha la capacità di non dare una controspinta al collo (a differenza della gommapiuma) e accoglie il peso della testa.

ATTENZIONE!

Quando parlo di posizione della testa, parlo affinchè il cuscino sia posizionato in maniera corretta cioè che il bordo del cuscino deve arrivare nella zona del bordo superiore delle scapole. Se si posiziona invece il cuscino subito sotto la nuca, ecco che avrete solamente un qualcosa che vi spinge il collo verso l’alto e che contribuirà negli sbandamenti mattutini.

La posizione da sdraiato invece deve rispettare ovviamente l’ergonomicità delle curve della colonna vertebrale e supportarle: quindi :

  • va bene la posizione supina come quella in decubito laterale
  • sono da evitare possibilmente le posizioni a pancia sotto.

Movimenti graduali del collo

Al mattino non possiamo immaginare che possiamo fare con la muscolatura quello che faremo dopo una giornata di movimento e di dinamicità.

Al mattino è bene fare movimenti graduali che coinvolgono non solo la flesso estensione ma anche la rotazione del collo e anche le inclinazione laterali.

Sinceramente non amo molto quelle persone che, appena possono, cominciano a fare delle evoluzioni e a “circumnavigare” lo spazio con la testa: di base non c’è niente di male ma i piani muscolari e connettivi sono stati fermi tante ore durante la notte, diamogli il tempo di adattarsi alla nuova condizione.

Quindi va bene piccoli movimenti graduali del collo, ma sempre rispettando ciò che il nostro corpo ci dice e con le giuste tempistiche.

Quando rivolgersi ad uno specialista come il dr Daniel Di Segni

Il mio consiglio è comunque quello di monitorare la situazione per qualche giorno: se vedete che la condizione di instabilità posturale al mattino va via via scemando nel corso sia della giornata e che scompare dopo qualche mattina che vi svegliate un po’ “strani”, allora non c’è bisogno di affidarsi alle mie cure. Probabilmente è qualche adattamento nella vostra vita che sta avvenendo e che il corpo necessita di qualche giorno per adattarsi.

Se però, vedete che la condizione non solo non sparisce ma aumenta come intensità e frequenza, beh là dovete rivolgermi a me. Il problema è che, a livello nazionale, non sono tanti i fisioterapisti che lavorano specificatamente questo problema. Sono molti i pazienti che giungono da me da tutta Italia per risolvere questo genere di situazione (come potete vedere nelle recensioni su Google) e che stanno veramente male per gli sbandamenti.

La discriminante ovviamente è che è bene rivolgersi ad un medico inizialmente per capire innanzitutto se sono presenti alterazioni organiche che inducono questi sintomi; una volte appurato che invece è tutto ok, allora è il caso di affidarvi alle mie mani.

Sento alcuni parlare di “protocollo vertigini”: in realtà non esiste un protocollo, esiste il singolo paziente con le proprie e uniche condizioni da valutare.

Nel mio studio infatti mi avvalgo anche di consulenze di altri specialisti come:

  • otorinolaringoiatra
  • Optometrista
  • Nutrizionista
  • Ortopedico
  • Fisiatra
  • Neurochirurgo
  • Psicologo

Questo perchè solo attraverso una valutazione a 360° sarà possibile ritornare a stare bene ed evitare quei fastidiosi giramenti di testa al risveglio.

Domande Frequenti

Gli sbandamenti al risveglio possono comparire perché cervicale, occhi e orecchio interno devono “riaccendersi” dopo molte ore nella stessa posizione. Se i recettori cervicali sono rigidi, se la pressione cala quando ti alzi rapidamente o se gli occhi impiegano qualche secondo per mettere a fuoco, puoi percepire un senso di instabilità. Nella maggior parte dei casi è un fenomeno funzionale e non pericoloso.
Sì, è frequente. Gli esami medici solitamente valutano strutture anatomiche e parametri fisiologici, ma non analizzano aspetti funzionali come tensioni cervicali, rigidità dei suboccipitali, qualità del movimento oculare o piccoli squilibri del sistema vestibolare. Tutti elementi che un fisioterapista può valutare in modo specifico.
Assolutamente sì. Dormire con il collo troppo flesso, con cuscini troppo alti o troppo bassi, oppure a pancia sotto, può creare tensioni ai muscoli cervicali e ai suboccipitali. Questo può influenzare i recettori che regolano l’equilibrio e provocare instabilità appena ti alzi dal letto. Scegliere un cuscino adatto e una posizione neutra può ridurre in modo significativo questo sintomo.
È utile alzarti dal letto gradualmente, evitare movimenti bruschi del collo, scegliere un cuscino che mantenga la cervicale in posizione neutra ed eseguire piccoli movimenti lenti del collo e degli occhi appena sveglio. In caso di rigidità importante o ricorrenza del sintomo, una valutazione fisioterapica può individuare quali distretti stanno contribuendo allo sbandamento.
Nella maggior parte dei casi non sono un segnale di allarme. Tuttavia, se gli sbandamenti sono accompagnati da vertigine rotatoria intensa, nausea importante, perdita dell’udito, visione doppia o se peggiorano rapidamente nel tempo, è consigliabile rivolgersi al proprio medico. Se invece sono legati a rigidità cervicale, postura o conflitto sensoriale, la fisioterapia può essere un valido percorso.
Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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