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Senso di stordimento

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Cosa si intende per senso di stordimento

Per parlare però effettivamente dei problemi, è bene definire cosa è quel senso di confusione in testa che stai cercando; è importante quindi affrontare il discorso chiarendo bene cosa è e definire bene il disturbo.

 

Per senso di stordimento parliamo di una condizione soggettiva che non può essere vista dalle altre persone e che risulta essere invisibile agli occhi esterni; si intende una sensazione di perenne stato di ubriachezza con rallentamento della formulazione anche dei pensieri o della velocità che c’è tra pensiero e azione. La persona può abbinare questo senso ad un senso di confusione mentale che è localizzato nella propria testa ma che però non induce alcun tipo di limitazione effettiva nella vita quotidiana. Nelle varie visite specialistiche questo senso di frastornamento non è rilevato da alcun esame e per cui il paziente viene sempre liquidato con “è tutto apposto”….

So che non è semplice definire questa situazione, anche perchè ogni persona vive questo disagio costante in maniera differente anche in base alla propria esperienza ed il proprio stato d’animo; in questo articolo infatti parlerò in maniera generica, ovviamente tutto va contestualizzato e individuato secondo vari tipi di punti di vista e situazioni ovviamente personali. Molti pensano che i giramenti di testa siano nient’altro che delle vertigini periferiche oppure che magari per forza si deve aver avuto un attacco ischemico.

Cause di un senso di stordimento

Vi assicuro che, trattando da anni questi specifici problemi come gli sbandamenti, confusione mentale e altro ho una casistica molto alta e vi posso garantire che non c’è un paziente uguale all’altro. Sì perchè le cause di un senso di stordimento costante possono essere varie e di varia natura, la cosa fondamentale, come dico sempre, è SISTEMARE TUTTO!

Senso di stordimento cause

Sì perchè deve passare il concetto che i pazienti non sono camere stagne separate tra loro e che non dialogano tra loro: ogni sistema è connesso enormemente con tutto, quindi occhi, collo, mandibola, cervello, psiche (disturbi d’ ansia per esempio), intestino ecc. dialogano tra loro e tutto influenza tutto.

Ho già infatti menzionato alcuni distretti che possono evocare questo senso di stordimento, ma vediamoli meglio insieme:

  • Collo: il rachide cervicale è intimamente collegato a questo senso di ubriachezza perchè non solo ci sono molti muscoli che, se entrano in spasmo, possono evocare questo disturbo, ma anche perchè il collo fa da trend d’union tra i vari distretti sia del cranio che della periferia, quindi con i suoi recettori possono interagire e modulare i vari riflessi che giungono(e quindi anche sfarfallare il sistema) andando a creare un aumento della tensione muscolare.
  • Occhi: Se è presente un’alterazione oculomotoria (come il cervello muove gli occhi) oppure se ci sono dei disturbi visivi che impattano sul sistema nervoso centrale, ecco che anche l’occhio può portare a questo senso di stordimento. Molto spesso i pazienti riferiscono magari un peggioramento visivo nell’ultimo periodo ma, alla visita oculistica, è tutto ok… Questo avviene perchè si analizza il sistema da un punto di vista errato: non è importante solo come l’occhio sta a livello organico, ma anche a livello funzionale e come dialoga con gli altri sistemi. Non deve esserci per forza una patologia all’occhio, bensì un’alterazione dello schema motorio dell’occhio. Personalmente lavoro con una professionista di fama nazionale proprio per inquadrare nel migliore dei modi la questione occhi.
  • Mandibola: la presenza di un precontatto, oppure la perdita di un dente, di una masticazione ripetuta solo da un lato, oppure un bruxismo può certamente dare disturbi di confusione mentale e alterazione della lucidità. Questo anche perchè la mandibola è intimamente collegata al nervo trigemino che rappresenta uno dei primi modulatori del sistema nervoso autonomo. Fondamentale quindi analizzare anche come la mandibola lavora e come altera la funzionalità posturale con un esame obiettivo e non tralasciarla mai.
  • Drenaggio Venoso Cranico: questa è una sezione molto importante e che necessita di un corretto preambolo clinico e anatomico. Se sono presenti delle alterazioni muscolari oppure del tessuto connettivo che avvolge la vena, è possibile assistere ad una sorta di parziale “stagnazione” del sangue venoso (privo di nutrienti e di ossigeno). Attenzione però: non sto parlando di ostruzione vera e propria, ma una sorta di difficoltà che il corpo ha nell’eliminare i cataboliti nel cervello. Dovete sapere che il 90% del drenaggio venoso cranico viene direzionato nella vena giugulare interna (che è posta al di sotto del muscolo Sternocleidomastoideo) e a livello occipitale. Se è presente questa sorta di ingorgo (che può essere individuata attraverso tecniche manuali osteopatiche) ma che non viene rilevata da eco color doppler (perchè non è l’interno del vaso ma intorno), ecco che può avvenire questa sorta di rallentamento ideo motorio oppure di confusione in testa con anche un senso di svenimento.
  • Componente psico-emotiva: ovviamente anche fenomeni di ansia, depressione, esposizione costante allo stress di varia natura può anch’esso generare un alterazione della lucidità mentale e avere un impatto sulla funzionalità mentale. Sì perchè non solo i centri della gestione delle emozioni sono collegati agli organi vestibolari, ma anche perchè il sistema nervoso autonomo si tara su “frequenze” errate, determinando un innalzamento dei meccanismi di allerta e conseguente riflesso sulle funzioni cerebrali.
  • Alimentazione: tutti sanno che l’intestino è il secondo cervello, ma in pochi sanno di come molte delle sostante che vengono usate nel sistema nervoso centrale (un esempio è la dopamina) vengono prodotte e gestite a livello dell’intestino. Se si mangia male, o si beve poco, ecco che il sistema tende ad infiammarsi e a creare tutta una serie di processi infiammatori e di protezione che possono portare anche a questo senso di difficoltà mentale e di ragionamento.

Capite come una visione multidisciplinare e globale può essere l’unica modalità di approccio in questo genere di disturbi.
La cosa di cui sono più fiero da quando lavoro è di aver creato proprio una rete di professionisti e una posizione aperta a 360° che viene eseguito nel mio studio.

 

Valutazione come prima forma di trattamento

So che può sembrare una forzatura, ma solamente attraverso una corretta valutazione iniziale è possibile intanto individuare quali sono i distretti che rompono le scatole e quindi porvi rimedio. Immaginate per esempio un soggetto che mangia cibo spazzatura ogni giorno e che crea delle continue reazioni infiammatorie, abbinate ad una scarsa idratazione. Io posso fare un trattamento cervicale meraviglioso, renderlo super libero nei movimenti ma se l’insulto continuo è l’alimentazione e questa non viene corretta, è normale che il problema non è risolto e sta sempre là avendo sempre gli effetti collaterali dettatati da questa dieta.

Purtroppo per situazioni di questo genere è opportuno analizzare in maniera attenta (la mia valutazione infatti dura un ora proprio perchè è fondamentale capire cosa è che crea il problema) e da lì affrontare la cosa di petto.

Se ci sono più sistemi che concorrono nella sensazione di testa leggera, è importante trattare ogni distretto; è un po’ come una torta fatta da vari ingredienti: il risultato viene se vengono usati tutti e nella giusta misura.

Molti miei pazienti mi dicono “sono andato da vari professionisti ma mai nessuno mi ha fatto queste domande”; questo avviene perchè ogni specialista guarda solamente la sua branca di medicina e non si analizza il soggetto nella sua globalità.

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Cura per la confusione e lo stordimento

Vediamo quindi, dal mio punto di vista e delle mie competenze, come è necessario trattare questo disagio che il paziente avverte.

Sarò ripetitivo ma voglio far passare bene il concetto: è FONDAMENTALE CAPIRE!!!

Importante è capire cosa sta succedendo e intervenire in maniera mirata per il tuo problema specifico

Analizzato il paziente, ho la possibilità, durante il trattamento manuale, di interfacciarmi con i vari sistemi che compongono il problema in quanto personalmente utilizzo un tipo di tecnica (la metodica americana Strain Counterstrain e la sua evoluzione Fascial Counterstrain) andando quindi, lavorando sul sistema muscolo scheletrico, di dare una informazione in primis al sistema nervoso centrale e di conseguenza attuare una serie di risposte antinfiammatorie e di rilasciamento che inducono un cambio netto della sintomatologia.

Nel momento in cui vado a trattare la zona cervicale per esempio, induco un cambio e un attivazione differente nel sistema visivo per esempio, oppure quando eseguo manovre specifiche per la zona mandibolare avrò una risposta anche di modulazione del dolore secondo modalità neurologiche e migliorerà la perdita di equilibrio per esempio. La bellezza di tutto questo tipo di intervento è che viene eseguito senza dolore né senza alcun disagio da parte del paziente.

Questo perchè usando una tecnica di decongestionamento e di “reset neurologico” vado effettivamente a dialogare con il sistema nervoso e a dare una nuova informazione sensoriale.

Ovviamente poi questo mio trattamento deve essere interiorizzato dal paziente anche attraverso esercizi mirati, correggendo quei difetti che sono usciti fuori dalla valutazione (occhi, psiche ecc.) e anche con un atteggiamento positivo e di costruzione e di volontà di cambiamento.

Come dico sempre è fondamentale in questo approccio remare tutti dalla stessa parte, altrimenti non è possibile sistemare al 100%.

Quando contattare un medico

Di base, in presenza di un deficit di salute o di sentirvi poco bene, è sempre importante contattare magari il medico di base e poi magari uno specialista per capire se ci sono problemi da indagare.

Molti infatti pensano che in presenza di un senso di stordimento possono avere un ictus oppure avere un primo segno di sclerosi multipla, CALMA!

Sì perchè spetterà al medico capire cosa c’è da indagare e in base a qualche segno o sintomo.

Certo è che se, in presenza di una confusione e leggerezza della testa, avete anche vertigini oppure una perdita di coscienza, sensazione di svenimento o in generale delle vertigini vere (come quelle dei canali semicircolari e gli otoliti per farci capire), allora è importante fissare una visita neurologica o una visita otorinolaringoiatrica per capire e c’è una patologia al di sotto del disturbo.

Un altro sintomo è la frequenza cardiaca alterata con magari ipotensione ortostatica (senso di svenimento da in piedi) o un cambio importante della pressione arteriosa: anche in questo caso è importante valutare con un medico cardiologo se questo senso di testa strana può avere anche delle altre spiegazioni.

Specificità dei trattamenti

La peculiarità dei miei trattamenti non è attraverso una bravura particolare, ma attraverso l’utilizzo di varie tecniche internazionali manuali, che inducono un vero e proprio cambio nella funzionalità quasi cellulare e di informazione nervosa di quel distretto. Sto seguendo infatti questo percorso di formazione in Francia proprio per permettere di analizzare ancora più velocemente e intervenire in maniera mirata proprio sui disordine di stordimento come quello che avete voi in questo momento. Al momento infatti sono uno dei 20 terapisti in tutta Italia capace di trattare questo genere di problematiche ma forse l’unico dotato di una rete di professionisti con cui collaboro e dialogo, mettendo il paziente al centro creando un approccio unico e personalizzato.

Per te questo significa avere tutti specialisti che dialogano tra loro nei tuoi interessi, riuscendo a risolvere in poco tempo, in maniera mirata e senza spendere soldi inutilmente.

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Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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